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L'amicizia: Wilhelm Fliess
28 marzo 2001
E possibile leggere
la copiosa corrispondenza che Sigmund Freud intrattenne con il
collega ed amico Wilhelm Fliess, per una serie di fortuite condizioni
che permisero a Mme Marie Bonaparte di acquistare il suddetto
carteggio. Mentre Freud distrusse le lettere scrittegli da Fliess,
questi le conservò, e qualche tempo dopo la sua morte,
la vedova le vendette ad un libraio di Berlino, un certo Reinhold
Stahl, solo a condizione che non passassero nelle mani di Freud.
Il pacchetto era costituito da 284 lettere il cui contenuto, oltre
ad offrire delle importanti annotazioni scientifiche che il Maestro
condivideva con Fliess, non era esente da confidenze che esternava
allamico. Durante il regime fascista, il libraio Stahl fuggì
in Francia dove vendette per la somma di cento sterline le lettere
a Marie Bonaparte. La decisione di Marie Bonaparte di depositare
il carteggio nellinverno del 1937-1938 nella Banca Rothschild
a Vienna, maturò quando ella prese atto, parlando con Freud,
della sua determinazione a distruggerle. La Banca però
non risultò essere un luogo sicuro, perché quando
Hitler invase lAustria, si delineò la possibilità
che le banche ebraiche venissero svaligiate, tanto da spingere
Marie Bonaparte, in qualità di principessa di Grecia e
Danimarca, a ritirare i preziosi documenti in presenza della Gestapo.
Nel febbraio del 1941, Marie Bonaparte depositò i documenti
presso la legazione di Danimarca a Parigi, poiché dovette
recarsi in Grecia che stava per essere occupata. Terminata la
guerra, solo lintervento del generale Von Cholbitz, che
trasgredendo agli ordini di Hitler, risparmiò dalla distruzione
Parigi e la legazione di Danimarca, permise la sopravvivenza del
materiale cartaceo tanto caro alla Principessa. Le lettere furono
successivamente trasferite a Londra, avvolte in materiale impermeabile
e galleggiante che le avrebbe salvate da un eventuale affondamento.
Latteggiamento oppositivo di Freud fu conseguente alla rottura
insanabile che si era determinata tra i due, precedentemente uniti
da una profonda amicizia e stima professionale.
Wilhelm Fliess, di due anni più giovane di Freud, era specialista
in malattie del naso e della gola, ed esercitava la professione
medica a Berlino. Aveva una spinta alla conoscenza che travalicava
la sua principale attività professionale, condividendo
con Freud il fatto di aver ricevuto uneducazione umanistica,
aspetto che consentiva ad entrambi di coltivare un profondo interesse
sia nei confronti dalla letteratura classica che di quella moderna.
Freud citava spesso Shakespeare e Kipling, mentre Fliess raccomandava
allamico la lettura del famoso scrittore svizzero Conrad
Ferdinand Meyer. Entrambi avevano seguito una formazione scientifica
molto simile: anche Fliess si era avvalso degli insegnamenti della
scuola di fisica e fisiologia di Helmholtz, ed infatti nel 1898
inviò a Freud come dono natalizio due volumi delle lezioni
del famoso fisiologo. I due si conobbero quando Fliess, venuto
a Vienna nel 1887 per la specializzazione, fu sollecitato da Breuer
a frequentare le lezioni che Freud teneva sullanatomia e
la fisiologia del sistema nervoso. Le successive discussioni scientifiche
suggellarono la loro amicizia e la prima lettera che Freud scrisse
a Fliess, il 24 novembre 1887, sarà molto esplicativa circa
i reali sentimenti di Freud:
Egregio amico e collega,
la mia lettera odierna è dettata da un motivo professionale;
devo però iniziare confessando che spero di poter proseguire
il rapporto con Lei, e che Lei mi ha lasciato una profonda impressione,
la quale potrebbe facilmente indurmi a comunicarLe schiettamente
in quale categoria di uomini sento di doverLa collocare.
1
Fliess rispose inviando un regalo a Freud, il quale alcuni mesi
dopo mandò, come gli era stato richiesto, una sua fotografia.
Attraverso lintestazione delle lettere, che divenne con
il tempo sempre più confidenziale, è possibile seguire
levolvere della loro amicizia: dal formale Egregio
amico e collega si passò allo Stimato amico,
e nel 1892 il Sie (Lei) lascerà il posto ad un più
familiare Du (tu).
Nellottobre del 1892 Fliess sposò una paziente di
Breuer, Ida Bondy, donna proveniente da una famiglia facoltosa
di Vienna, dalla quale ebbe tre figli. In ragione della provenienza
della moglie, Fliess si recava sovente a Vienna dove incontrava
regolarmente Freud. Quando era loro possibile
si incontravano anche in altri luoghi come per esempio a Salisburgo
nellagosto del 1890, poi a Monaco, a Dresda, a Norimberga
a Breslavia ed infine ad Achensee nel Tirolo. Incontri che, per
lalto rigore scientifico delle comunicazioni che intercorrevano,
Freud chiamò congressi . La corrispondenza
offriva, per altro, lopportunità di colmare gli intervalli
che intercorrevano tra un congresso ed un altro: per
lettera si comunicavano e discutevano idee e scoperte scientifiche.
Freud tenne informato Fliess dei suoi piani di lavoro mandandogli
estratti di tutte le sue pubblicazioni. Fliess divenne il suo
confidente scientifico privilegiato: Freud gli comunicava regolarmente
estratti di materiale clinico particolarmente interessante, le
ultime scoperte e le prime formulazioni di nuove teorie. Tutto
questo colmava in parte, linsofferenza che Freud nutriva
per la scienza medica ufficiale, e per il fatto che a Vienna vi
fosse una sostanziale mancanza di libertà e la presenza
di un forte antisemitismo che dominava i circoli professionali,
accademici e governativi, contrariamente a quanto accadeva a Berlino
che invece mostrava uno spirito energico e progressista.
Infatti il 22 settembre del 1898, rientrando a Vienna dopo un
periodo di vacanze, scriverà una lettera dove esprimerà
i suoi sentimenti in modo esplicito:
Caro Wilhelm,
era tempo che tornassi a casa, ma son qui da appena tre giorni
e già tutta la deprimente atmosfera di Vienna si è
impossessata di me. E una miseria vivere qui; non è
certo latmosfera nella quale possa reggersi la speranza
di riuscire a condurre a termine un compito difficile.
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Freud viveva una sensazione
di reale isolamento e solitudine di cui già il 22 giugno
1894 si lamentava con lamico, acuita anche dalla cessazione
dei rapporti scientifici fino a quel momento intercorsi con Breuer.
Lidea di base delle teorizzazioni di Fliess consisteva nel
rapporto tra evento mestruale e fisiopatologia del naso.
Fliess postulava lesistenza di uno stretto rapporto tra
la mucosa nasale e lattività genitale: spesso tale
mucosa si gonfia durante leccitamento genitale o le mestruazioni.
Nel 1897, nella sua prima pubblicazione, Fliess introdusse una
nuova sindrome chiamata nevrosi nasale riflessa, che
comprendeva cefalea, dolori nevralgici a carico di svariati distretti,
disturbi degli organi interni, della circolazione, della respirazione
e della digestione. Letiologia veniva fatta risalire sia
a cause organiche (come per esempio i postumi di una infezione)
che funzionali (disturbi vasomotori di origine sessuale). Fliess
riteneva che tutte le manifestazione della sindrome potessero
essere curate con lapplicazione nasale di cocaina.
Secondo Fliess lespressione della periodicità delle
attività vitali era da ricercare nel fenomeno delle mestruazioni.
Riteneva di aver trovato la chiave di questa periodicità
nellapplicazione di due numeri, il 28 e il 23. Il primo
derivava dalla periodicità naturale del ciclo mestruale,
il secondo probabilmente dallintervallo tra la fine di un
ciclo mestruale e linizio del successivo. In più
riteneva che fosse possibile concepire la bisessualità
in ogni essere umano, e che il numero 28 fosse da riferire alla
componente femminile e il numero 23 a quella maschile. Questi
periodi determinavano, secondo Fliess, le fasi della
nostra crescita, lepoca delle nostre malattie, la data della
nostra morte. I periodi della madre determinavano il sesso dei
figli e la data della loro nascita. Fliess riteneva che tale ordine
periodico interessasse lintero regno animale. Lopera
principale di Fliess, Der Ablauf des Lebens (Il ritmo della
vita) del 1906 suscitò un certo fermento a Berlino
e a Vienna. Ma nel frattempo Freud, acquisendo una progressiva
esperienza nellambito dei suoi studi, cominciò ad
attribuire sempre minore importanza alle speculazioni aritmetiche
dellamico. I primi attriti cominciarono a fare la loro comparsa
quando Fliess, rispondendo ad alcune critiche che Freud gli aveva
mosso a proposito delle leggi periodiche, lo definì un
lettore dei pensieri e, ancor peggio, affermò che
leggeva i propri pensieri in quelli degli altri .
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Freud, non rinunciò facilmente a questa amicizia e per
circa due anni tentò di ricostituirla, anche se gli scambi
scientifici non furono più possibili. Giunse anche a proporre
allamico di scrivere un libro sulla bisessualità
dove lui si sarebbe occupato della parte clinica, mentre Fliess
di quella anatomica e biologica. Fliess, ormai diffidente, non
accettò lofferta anche perché si era convinto
che le reali intenzioni di Freud mirassero ad impadronirsi della
primogenitura della sua scoperta. Non rispose nemmeno ad un invito
che Freud gli rivolse nel gennaio del 1902. La situazione precipitò
definitivamente quando il 20 luglio 1904, Fliess scriverà,
chiedendo chiarimenti, a Freud, avendo appreso che un giovane
viennese, Otto Weininger , psicologo e filosofo, rivendicava la
primogenitura della teoria della bisessualità ed accusando
esplicitamente Freud di aver fatto importanti rivelazioni al suo
allievo Swoboda, intimo amico di Weininger. Da ciò prese
corpo uno scambio di corrispondenza, con Fliess che scriverà
a Freud il 20 luglio 1904 da Vienna come segue: Caro Sigmund,
ho preso visione di un libro di Weininger nella cui prima parte,
quella biologica, trovo esposte, con mio sommo stupore, le mie
idee sulla bisessualità... Noto da una citazione che Weininger
conosceva Swoboda, il tuo allievo, prima della pubblicazione del
libro di questultimo e apprendo qui che i due erano intimi
amici. Non ho dubbi che Weiniger abbia conosciuto le mie idee
attraverso di te e abbia fatto un uso indebito di cose non sue.
Ne sai qualcosa? Mi potrai dare una risposta franca (al mio indirizzo
berlinese, dato che partirò da qui già il 23 sera)?
Un cordiale saluto
tuo Wilh 4
Seguirono due lettere
di chiarimento, una di Freud del 23 luglio 1904 e laltra
di Fliess, ma la conclusiva di Freud é del 27 luglio 1904:
Caro Wilhelm,
vedo che devo darti ragione più di quanto contassi in origine
di fare, poiché mi domando io stesso come abbia potuto
dimenticare di essermi molto lamentato del mio discepolo Swoboda
e di aver sorvolato sulla visita resami da Weininger, che peraltro
non ho scordata. Questultima si svolse proprio come ti ha
detto Rie; il manoscritto che mi presentò aveva tuttaltro
tenore del libro oggi stampato; mi spaventò soprattutto
il capitolo sullisteria, scritto ad captanam benevolentiam
meam e tuttavia tutto pervaso dallidea della bisessualità
che naturalmente era ben riconoscibile; non poté allora
non dispiacermi di avergli passato - tramite Swoboda, come già
sapevo - la tua idea. Se penso poi al mio tentativo di sottrarti
la tua originalità, capisco il comportamento che tenni
con Weininger e la successiva dimenticanza. Non credo, nondimeno,
che a quellepoca avrei dovuto gridare al ladro. Prima di
tutto non sarebbe servito a nulla, dato che il ladro può
sempre affermare che era una sua idea, e le idee non si brevettano.
Chi le ha, può trattenerle, e fa benissimo, se tiene alla
sua priorità. Ma se le lasci fluire liberamente, queste
vanno per la loro strada. Inoltre a quellepoca mi erano
già noti i testi scientifici dove lidea della bisessualità
è usata per spiegare linversione. Ammetterai che
una mente futile può facilmente compiere da sé il
passo successivo, estendendo la disposizione bisessuale da alcuni
individui a tutti; anche se il fare questo passo costituisce la
tua novità. Per me personalmente tu fosti sempre (dal 1901)
lautore dellidea della bisessualità, ma temo
che, percorrendo la letteratura, troverai che molti si sono almeno
avvicinati...Permettimi di supporre che il danno che hai ricevuto
da Weininger sia ben piccolo, giacché nessuno prenderà
sul serio la sua abborracciatura e tu potrai, se ritieni che ne
valga la pena, mettere la cosa in chiaro. Rubare non è
così facile come si è immaginato Weininger, e con
questo mi consolo e ti vorrei veder consolato. Il fatto che la
nostra corrispondenza, che languiva ormai da tempo, sia stata
ripresa proprio a causa di questo incidente di cui tu mi rimproveri,
è cosa che non affligge te solo, ma anche me. Non è
colpa mia, comunque, se trovi il tempo e la voglia di scrivermi
per ragioni così futili... 5
Questo fu lultimo tentativo di Freud di rispondere, oggigiorno
si direbbe con neutralità analitica, allamico di
un tempo, ma non fu sufficiente a placare le idee di persecuzione
di Fliess.
Quando nel 1905 Fliess fece pubblicare da un suo amico un opuscolo
nel quale attaccava apertamente Weininger, Swoboda e lo stesso
Freud, questi abbandonò ogni remora e con una lettera del
gennaio 1906 diretta a Karl Krauss editore di Die Fackel scriverà:
Il dr Fliess di Berlino ha ispirato un opuscolo contro
Otto Weininger e H. Swoboda, nel quale i due giovani autori sono
accusati del plagio più grossolano e vengono trattati nel
modo più duro. Si può giudicare dellattendibilità
di questa infelice pubblicazione dal fatto che io stesso, amico
di Fliess per molti anni, sono accusato di essere colui che ha
fornito a Weininger e a Swoboda le informazioni che han loro servito
di base per la loro supposta illegalità ... Spero, caro
Signore, che Ella vorrà considerare questa lettera solo
come segno della mia stima e come prova del Suo interesse per
una questione di cultura. Ciò che importa, qui, è
la difesa contro larrogante presunzione di una personalità
brutale e leliminazione di ogni meschina ambizione personale
dal tempio della scienza. 6
Freud scrisse infine a Magnus Hirschfeld di Berlino, editore dello
Jahrbuch für sexuelle Zwischenstufen ( Annuario
dei casi di sessualità intermedia ): Desidero
attirare la Sua attenzione su un opuscolo intitolato Wilhelm
Fliess und seine Nachentdecker ...E uno scritto disgustoso
che getta tra laltro assurde calunnie sulla mia persona...In
realtà abbiamo a che fare con la fantasia di un uomo ambizioso
che nella sua solitudine ha perso la capacità di giudicare
ciò che è giusto e ciò che è lecito...Non
è piacevole per me parlare con durezza di un uomo al quale
sono stato legato per dodici anni dalla più intima amicizia,
e provocarlo con questo ed ulteriori insulti.
7
Un evidente abbandono della neutralità analitica di fronte
ad un attacco che aveva travalicato ogni limite etico.
© Rossana Ceccarelli
Voyez la version française...
NOTE:
1
Sigmund Freud, Lettere a Wilhelm Fliess 1887-1904, Edizione Boringhieri,
Torino, 1986. back
2
Sigmund Freud, Lettere a Wilhelm Fliess 1887-1904, Edizione Boringhieri,
Torino, 1986. back
3
Ernest Jones, Vita e opere di Freud, il Saggiatore, Milano, 1962.
back
4
Sigmund Freud, Lettere a Wilhelm Fliess 1887-1904, Edizione Boringhieri,
Torino, 1986. back
5
Sigmund Freud, Lettere a Wilhelm Fliess 1887-1904, Edizione Boringhieri,
Torino, 1986. back
6
Ernest Jones, Vita e opere di Freud, il Saggiatore, Milano, 1962.
back
7
Ernest Jones, Vita e opere di Freud, il Saggiatore, Milano, 1962.
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