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Direttore scientifico: Prof. Nicola Peluffo | Direttore editoriale: Dott. Quirino Zangrilli 
L'Atlante di "Scienza e Psicoanalisi"
 
 
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animazione fissazione
 
   
 

Sigmund FreudLa fissazione si produce spesso in periodi remotissimi dello sviluppo pulsionale, e pone fine alla mobilità della pulsione opponendosi vigorosamente al suo staccarsi dall'oggetto.

S. Freud, Pulsioni e loro destini, 1915.

Il fenomeno della fissazione può essere così descritto: una pulsione o una componente pulsionale non riesce a tenere il passo con l’evoluzione normalmente prevista e a causa di questa inibizione nel suo sviluppo, permane in uno stadio più infantile. La corrente libidica in questione si comporta quindi, rispetto alle formazioni psichiche ulteriori, come se facesse parte del sistema dell’inconscio, e cioè come una corrente rimossa.

S. Freud, Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia descritto autobiograficamente, 1910.

Abbiamo dunque motivo di supporre l'esistenza di una rimozione originaria, e cioè di una prima fase della rimozione che consiste nel fatto che alla “rappresentanza” psichica (ideativa) di una pulsione viene interdetto l’accesso alla coscienza. Con ciò si produce una fissazione: la rappresentanza in questione continua da allora in poi a sussistere immutata, e la pulsione rimane ad essa legata.
Il secondo stadio della rimozione, la rimozione propriamente detta, colpisce i derivati psichici della rappresentanza rimossa, oppure quei processi di pensiero che pur avendo una qualsiasi altra origine sono incorsi in una relazione associativa con la rappresentanza rimossa. In forza di tale relazione queste rappresentazioni incorrono nello stesso destino di ciò che è stato originariamente rimosso.

S. Freud, La rimozione, 1915.

… dall’esame di ogni singola tendenza sessuale è possibile stabilire che alcune componenti di essa si sono arrestate a stadi precedenti dello sviluppo, anche se altre possono avere raggiunto la meta finale. Come vedete noi ci rappresentiamo ognuna di tali tendenze come una corrente ininterrotta che procede sin dall’inizio della vita ma che noi scomponiamo, in certo qual modo artificialmente, in successivi e separati sbalzi… un simile arresto di una tendenza parziale a uno stadio anteriore verrà da noi indicato col termine fissazione (fissazione, cioè, della pulsione).

S. Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915-17.

È lecito supporre che fissazione e regressione non siano indipendenti l’una dall’altra. Quanto più forti saranno le fissazioni lungo il cammino dello sviluppo, tanto più la funzione schiverà le difficoltà esterne regredendo fino alle fissazioni medesime; e tanto più, quindi, la funzione che viene dispiegandosi si dimostrerà incapace di resistere, durante il suo decorso, agli ostacoli esterni. È come se un popolo in movimento lasciasse dietro di sé forti distaccamenti nei luoghi di tappa della sua migrazione, e venisse spontaneo a coloro che si sono spinti più avanti ritirarsi fino a quei luoghi nel caso di sconfitta o di scontro con un nemico troppo forte; d’altra parte il pericolo di sconfitta incomberà tanto maggiormente quanto più numerosi saranno coloro che nel corso della migrazione sono rimasti indietro.

S. Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915-17.

…da uno sviluppo incompleto della libido possono risultare fissazioni libidiche molto cospicue, eventualmente anche molteplici, a fasi precedenti dell’organizzazione sessuale e del rinvenimento dell’oggetto, e…in queste situazioni è perlopiù impossibile un effettivo soddisfacimento; riconoscerete allora nella fissazione della libido il secondo potente fattore che, insieme alla frustrazione, concorre a determinare la malattia…la fissazione libidica rappresenta il fattore predisponente, interno, e la frustrazione quello accidentale, esterno, dell’etiologia delle nevrosi.

S. Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915-17.

Un aspetto per noi importante è dunque il comportamento dell’Io quando la sua libido, pervenuta a un certo livello di sviluppo, lascia dietro di sé una forte fissazione. L’Io può ammettere questo fatto e allora diventa pervertito, oppure, ciò che è lo stesso, infantile nella misura corrispondente. Oppure può mostrarsi contrario all’insediarsi della libido in quella certa posizione, e in tal caso sperimenta una rimozione là dove la libido ha subito una fissazione. [N.d.R. e dà luogo a una formazione nevrotica].

S. Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915-17.

La libido viene attirata sulla via della regressione dalla fissazione che si è lasciata dietro in determinati punti dello sviluppo.

S. Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915-17.

… la scappatoia, nelle condizioni di conflitto, è consentita alla libido dalla presenza di fissazioni. L’investimento regressivo di queste fissazioni porta all’aggiramento della rimozione e a una scarica – o soddisfacimento – della libido in cui vanno rispettate le condizioni del compromesso. Passando per la via indiretta dell’inconscio e delle precedenti fissazioni, la libido è riuscita alla fine a farsi strada fino a un soddisfacimento reale, invero straordinariamente limitato e quasi irriconoscibile.

S. Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915-17.

Dove trova dunque la libido le fissazioni di cui ha bisogno per aprirsi il varco attraverso le rimozioni? Nelle attività e nelle esperienze della sessualità infantile, nelle tendenze parziali abbandonate, e negli oggetti dell’infanzia cui ha rinunciato… Le esperienze infantili sono tanto più dense di conseguenze in quanto si verificano in epoche di sviluppo incompleto, e proprio per questa circostanza sono atte ad agire in senso traumatico.

S. Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915-17.

Tutti gli oggetti e gli orientamenti abbandonati dalla libido non sono stati ancora definitivamente abbandonati in ogni senso. Essi o i loro derivati vengono ancora trattenuti con une certa intensità nelle rappresentazioni della fantasia. Basta quindi che la libido si ritiri nelle fantasie, perché a partire da esse trovi via libera a tutte le fissazioni rimosse.

S. Freud, Introduzione alla psicoanalisi, 1915-17.

 
     

     
 

Divulgazione di Quirino ZangrilliLa nozione di fissazione sta a descrivere l'evidenza, osservata da Freud, che la libido rimanga fortemente legata a persone o ad immagini e ad un particolare modo di soddisfacimento, rimanga cioè organizzata secondo le modalità caratteristiche di uno degli stadi di evoluzione dello sviluppo psico-sessuale dell'essere umano.
L'osservazione analitica mostra come il nevrotico, ma anche il cosiddetto normale, rimanga attaccato, in modo più o meno manifesto, a tipi di soggetti o modalità relazionali propri dell'età infantile.
Un esempio comune è quello del "tipo" di donna o uomo che ci attrae. Ognuno di noi ha un cliché estetico a cui fa riferimento e non avrà difficoltà a riconoscere, nella tipologia gradita, dei caratteri familiari (attributi estetici o comportamentali della madre o del padre) o opposti a quelli familiari (se entra in gioco una difesa reattiva agli impulsi incestuosi).
Le fissazioni sono una sorta di stampo su cui si organizza lo sviluppo successivo: l'incisione avverrebbe per scarica del surplus di tensione determinato dalla situazione conflittuale (trauma).
Volendo farsene un'idea di senso comune potremmo immaginare un torrente che scende a valle seguendo un percorso naturale. All'improvviso un trauma, un sommovimento sismico, scava una nuova traccia nel letto del torrente aprendo una nuova strada. Se il nuovo percorso sarà sufficientemente marcato (fissazione) l'acqua tenderà a seguire un percorso alterato, condizionato dall'evento traumatico.

 
   
 
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