Va ad Home
Direttore scientifico: Prof. Nicola Peluffo | Direttore editoriale: Dott. Quirino Zangrilli 
L'Atlante di "Scienza e Psicoanalisi"
 
 
Home >  Indice dell'Atlante < indietro  
 
 
animazione inconscio
 
   
 

Sigmund FreudIl significato più antico e ottimale del termine “inconscio” è quello descrittivo; diciamo inconscio un processo psichico di cui dobbiamo presumere l’esistenza perché la possiamo dedurre, per esempio, dai suoi effetti, ma del quale non sappiamo niente... Per essere più esatti modificheremo la proposizione dicendo inconscio un processo qualora dobbiamo presumere che un tempo sia stato attivo, nonostante che a quel tempo non ne fossimo a conoscenza.

Sigmund Freud, Introduzione alla Psicoanalisi (nuova serie di lezioni), 1933, cap. 3

Certo, grosse porzioni dell' Io e del Super-io possono rimanere inconsce e di fatto normalmente lo sono. Questo significa che la persona ne ignora i contenuti e che occorre un certo sforzo per renderli coscienti. Fatto sta che Io e coscienza, rimosso e inconscio non coincidono.

Sigmund Freud, Introduzione alla Psicoanalisi (nuova serie di lezioni), 1933, cap. 3

Inconscio e preconscio. Vi sono due tipi di inconscio fra i quali finora gli psicologi non avevano fatto distinzione. Ambedue sono inconsci nel senso della psicologia; ma nel senso nostro l’uno, che chiamiamo Ics, è anche incapace di coscienza, mentre denominiamo Pcs l’altro per il fatto che le sue eccitazioni - dopo aver osservato certe regole e forse solo dopo aver superato una nuova censura, e in ogni caso senza alcun riguardo al sistema Ics - possono giungere alla coscienza. Il fatto che per arrivare alla coscienza le eccitazioni debbono passare invariabilmente per una successione di istanze, secondo quanto ci è stato rivelato dai mutamenti indotti in esse dalla censura, ci ha permesso di stabilire una metafora in termini spaziali. Abbiamo descritto le relazioni dei due sistemi fra loro e con la coscienza dicendo che il sistema Pcs è posto come uno schermo fra il sistema Ics e la coscienza. Il sistema Pcs non solo sbarra l’accesso alla coscienza, ma controlla anche l’accesso alla motilità volontaria e dispone inoltre dell’emissione di una carica di energia mobile di cui una porzione ci è nota come attenzione.

Sigmund Freud, L'interpretazione dei sogni, 1900 - cap. 7

 
     

     
 

Divulgazione di Quirino ZangrilliIl nostro apparato mentale è in costante attività, esegue incessanti ed innumerevoli funzioni sia quando siamo desti sia durante il sonno, eppure solo una piccola parte di questa attività mentale è conscia in ogni momento. La gran parte dei processi mentali rimangono per così dire "nascosti alla mente". Freud per primo, studiando il sogno, i lapsus verbali, le sbadataggini ed i fenomeni coatti (che cioè si impongono all'individuo nonostante la sua volontà cosciente) scoprì che tali contenuti sono mantenuti inconsci (lontani dal campo della coscienza) da investimenti energetici.
In parole povere ci sono forze che impediscono il movimento ascensionale dell'inconscio. Freud ricavò le prove inconfutabili dell'esistenza di forze che impediscono a determinati contenuti psichici di divenire coscienti studiando malati affetti da isteria.
Prima di Freud l'origine dell'isteria veniva attribuita ad una forma degenerativa del sistema nervoso, che dava luogo ad una debolezza congenita del processo di sintesi psichica (Janet): in parole povere la mente era “debole” e perdeva per strada ricordi, sensazioni, etc.
Freud spiegò di essere riuscito, senza l’utilizzo di procedimenti ipnotici, a sapere dai malati tutte le informazioni necessarie a ristabilire il nesso tra le scene patogene dimenticate ed i sintomi che dalla loro rimozione erano stati prodotti. I ricordi erano in possesso della mente del malato e pronti ad affiorare, ma una certa forza si contrapponeva al loro divenire coscienti. Tale forza veniva avvertita come una resistenza da parte del malato: la stessa forza che oggi come resistenza impediva al malato la rievocazione delle scene patogene, doveva a suo tempo, nell’infanzia del soggetto, aver provocato la dimenticanza dell’evento e l’espulsione al di fuori della coscienza delle corrispondenti esperienze patogene; Freud attribuì a tale processo il nome di rimozione.
Dimostrò in seguito, in altri lavori (Il motto di spirito e Psicopatologia della vita quotidiana) che anche dietro tali manifestazioni psichiche si celava del materiale inconscio inammissibile.
Lo scettico invincibile che neghi l’esistenza di fenomeni inconsci provi solo per un istante a fare mente locale a quella situazione che certamente quasi tutti hanno sperimentato nella vita in cui quel motivetto fastidioso si impone alla nostra mente e nonostante i nostri propositi di ignorarlo siamo costretti, sovente a lungo, a fischiettarlo, a cantarlo o a ruminarlo mentalmente: la nostra mente non ci ubbidisce più. Non è che si sia rotto qualcosa: è che quel motivo, per una ragione o l’altra è in qualche modo associativamente o affettivamente collegato ad un contenuto inconscio che, non potendo manifestarsi per opera della rimozione, dà segno della sua esistenza in questo modo.
Ma da cosa è costituito l’inconscio? Nella letteratura classica è costituito essenzialmente da rappresentazioni di esperienze traumatiche rimosse nel corso dello sviluppo psicosessuale. Tali memorie di esperienze possono essere reinvestite (come accendere una lampadina rimasta a lungo esclusa dal circuito) ed acquisire la necessità di trovare una via di scarica: il loro contenuto, più o meno deformato apparirà di nuovo in un modo o nell’altro, sovente sotto forma di un sintomo psichico o somatico: è quello che Freud definisce il ritorno del rimosso. Si suole dire che l’inconscio è regolato dal processo primario: è caratterizzato dal fatto che l’investimento di energia sulle varie rappresentazioni e memorie gode di una totale libertà di spostamento spazio-temporale. E’ per questo che un’esperienza infantile depositata nell’inconscio persisterà con la stessa intensità del momento in cui è stata memorizzata e potrà condizionare il comportamento dell’adulto. Nell’inconscio non esiste il principio di contraddizione, dunque i contrari coesistono e non può esservi nessuna regola grammaticale, sintattica o matematica. Per fare un esempio a livello inconscio una persona può viversi contemporaneamente come dotato di un fallo possente e come essere castrato.

 
   
 
animazione inconscio
 
     
 
 

 
     
 

  ATTENZIONE:  L'intero contenuto del sito è tutelato da copyright: ne è vietata la riproduzione sotto qualsiasi forma.

Wikipedia Wikipedia può utilizzare l'intero contenuto rispettando le specifiche dell'autorizzazione concessa.

Per eventuali autorizzazioni scrivere al Direttore Editoriale.

 
     
 

 
 
     
EDITORIALE
ATLANTE
PSICOSOMATICA
FREUD
INFANZIA
NEUROSCIENZE
OSSERVATORIO
scienza
PSICHIATRIA
Psicologia
etnopsicoanalisi
ScienzaNews
Scienze Biologiche
Newsletter
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
 
 
 
 
 
 
incontro