Oggetto transizionale,
feticcio e vita intrauterina
1 settembre 2002
Winnicott definisce loggetto
transizionale come il primo possesso non-me. Con il termine
oggetto transizionale o fenomeno transizionale si designa larea
intermedia di esperienza tra la suzione autoerotica del pollice
(in una situazione di narcisismo primario) e linstaurarsi
di vera relazione doggetto. È luso, con importanti
valenze affettive, di un oggetto che è riconosciuto come
non facente più parte del corpo del bambino ( non più
appartenente, in modo onnipotente, a sé) ma non ancora
pienamente riconosciuto come appartenente alla realtà
esterna.
Winnicott
data lapparizione dei fenomeni transizionali tra i quattro
mesi e i dodici e ne descrive così la comparsa:
È esperienza comune osservare, associato ad una attività
autoerotica quale la suzione del pollice, uno dei seguenti comportamenti:
Con laltra mano il bambino prende in bocca un oggetto
esterno, per esempio una parte del lenzuolo.
Il pezzo di tessuto in qualche
modo viene preso e succhiato o non realmente succhiato. Il bambino
incomincia dai primi mesi a strappare fili di lana, a tenerli
in mano ed usarli per accarezzarsi. Il bambino produce con la
bocca mugolii, balbettii, rumori di tipo anale, le prime note
musicale, ecc. Sono tutti questi che io chiamo fenomeni transizionali.
Infatti in tutto questo può emergere un oggetto o un
fenomeno forse dei fili di lana, langolo di una
coperta o una parola o un motivo, un manierismo- che assumono
unimportanza vitale per il bambino piccolo al momento
di addormentarsi e che costituisce una difesa contro lansia.
(
) Può darsi che il bambino scopra un oggetto o
una copertina soffice, questo allora diventa ciò che
io chiamo oggetto transizionale. Questo oggetto diventerà
sempre più importante.(
)
Le modalità che si stabilizzano nella prima infanzia
persistono nellinfanzia, loggetto morbido continua
ad essere indispensabile allora di andare a letto, in
un momento di solitudine o quando sta per sopraggiungere la
depressione.
1
La particolarità di questo oggetto è il suo essere
nellarea intermedia tra sé e non-sé. La
sua funzione non si esaurisce nellessere un simbolo: il
suo essere reale, sostanziale è altrettanto importante
per il bambino.
Loggetto transizionale non è un oggetto interno,
tuttavia per il bambino non è nemmeno un oggetto esterno:
è una transizione tra i due. Per Winnicott: Loggetto
transizionale non è mai sotto il controllo onnipotente
come loggetto interno, né fuori controllo come
la madre reale.
2
In Gioco e realtà Winnicott sottolinea come loggetto
transizionale può a volte degenerare in un oggetto feticistico
e, come tale, persistere come una caratteristica della vita
sessuale adulta. In questo caso loggetto viene iperinvestito
e non può, crescendo il bambino, essere posto nel
limbo dei ricordi (come poeticamente afferma Winnicott),
è invece utilizzato come mezzo per il diniego, vale a
dire unesperienza angosciante (che richiama vissuti di
perdita e/o separazione) viene negata attraverso il suo uso
coatto.
Loggetto transizionale perde il suo carattere di oggetto
calmante, che allenta lansia e consola il bambino diventando
un oggetto feticcio coattivamente usato per negare la perdita.
Classicamente la nascita del feticcio è collegata allemergere
di fantasie relative alla madre fallica: il feticcio sarebbe
un sostituto del fallo materno, di cui si nega lassenza.
Freud situa quindi la genesi di questo fenomeno nella fase fallica.
Il feticcio è un simbolo vero e proprio, il rappresentante
di un oggetto interno, le sue caratteristiche sono quindi molto
diverse da quelle individuate da Winnicott: loggetto transizionale
e la sua degenerazione nascono in unarea intermedia tra
lallucinazione primaria e levocazione simbolica.
Interessante , a questo proposito, è la rivisitazione
da parte della micropsicoanalisi della funzione del feticcio
nelleconomia psichica dellindividuo, rivisitazione
che permette di datare la genesi di questo fenomeno nello stadio
intrauterino.
Bolmida (1987) vede nelluso del feticcio un tentativo
coatto di stabilire una relazione privilegiata a-traumatica
con limmagine materna, allinterno di una situazione
che si tenta di mantenere strettamente duale. La situazione
feticistica verrebbe organizzata in modo stabile durante il
periodo fallico ma sarebbe già presente ed operante fin
dalle fasi dello sviluppo intrauterino, strutturata atavicamente
dalla combinazione genetica parentale ed attivata dai vissuti
gravidici dello stadio iniziatico.
3
Peluffo in Micropsicoanalisi dei processi di trasformazione
vede il feticcio come loggettivazione del fantasma di
sé stessi nellutero materno, il corpo della fantasia
del gemello psichico. Per fantasma del gemello psichico si intende
il tentativo inconscio di mantenere in sé un duplicato
fantasmatico di sé stessi come pene della madre, vale
a dire la conservazione di un vissuto che ha le sue radici nelle
prime esperienze e strutturazioni pulsionali intrauterine.
Peluffo
ipotizza lesistenza di uninterazione fantasmatica
tra madre e feto, uno scambio sinaptico di fantasmi-stimolo
e fantasmi-risposta elicitati dai processi somatici di facilitazione
e rigetto, fisiologici in ogni gravidanza. I tentativi somatici
di rigettare lembrione (allotrapianto per lorganismo
materno) e le conseguenti difese, anch'esse somatiche, di mantenere
la gravidanza e trattenere in sé lembrione
feto, stimolano, al livello psichico, la strutturazione, o meglio
la riedizione, di una serie di fantasmi inconsci nella madre.
Questi interagiscono con gli schermi iconici filogenetici del
feto strutturando i prototipi delle future dinamiche pulsionali.
Questi vengono in qualche modo memorizzate insieme alle prime
risposte senso-motorie alle sensazioni di piacere dispiacere.
Peluffo ipotizza che lattaccamento al feticcio potrebbe
indicare un andamento particolare della gestazione nel quale
lequilibrio tra i fantasmi stimolo e i fantasmi
risposta è stato turbato. Una specie di nascita
imperfetta alla quale fa seguito il tentativo contrario di ristabilire
lequilibrio attraverso il feticcio. Il feticista, nel
feticcio, cercherebbe se stesso pene materno, per negare
una nascita castrazione che egli vive, al pari della
madre, come insopportabile.
Se si individuano le radici del comportamento feticistico nella
vita intrauterina e quindi anche la predisposizione allutilizzo
delloggetto transizionale, risulta ancora più chiaro
come questo oggetto, incarnazione nella fase orale del fantasma
del gemello psichico, possa essere per alcuni bambini un oggetto
consolatorio, sedare lansia favorendo laccettazione
graduale della separazione, mentre per altri assuma, crescendo,
la valenza di un oggetto feticcio che nega la perdita, non consola
ma ostacola il processo di individuazione- separazione.
Per la micropsicoanalisi le dinamiche cristallizzate nel fantasma
del gemello psichico seguono lo sviluppo ontogenetico, incarnandosi
nei vari oggetti di investimento aggressivo sessuale.
Limmagine di sé stessi in utero struttura, in fase
orale, limmagine del rapporto con il seno , quindi con
lano, il pene fantasmatico, si incarna nellimmagine
dei fratelli, delle sorelle e così via. Si può
pensare che il fantasma del gemello psichico influenzi anche
la costruzione delloggetto transizionale e la relazione
con esso.
© Daniela Marenco
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Bibliografia
P.L. Bolmida , Il dinamismo
energetico del feticcio, in Bollettino dellIstituto
Italiano di Micropsicoanalisi, N.4, 1971.
N. Peluffo, Micropsicoanalisi dei processi di trasformazione
, BOOKS STORE , Torino 1976.
D.Winnicott , Gioco e realtà, Armando Editore,
Roma 1974.
D.Winnicott, Dalla pediatria alla psicoanalisi, , Martinelli,
Firenze 1975.
Note:
1
D.Winnicott, Dalla pediatria alla psicoanalisi, pag.
278, Martinelli, Firenze 1975.
2
Idem.
3
P.L. Bolmida , Il dinamismo energetico del feticcio,
in Bollettino dellIstituto Italiano di Micropsicoanalisi,
N.4, 1987.