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Menti biosociali
di Mirio Bianchi
Phasar Edizioni
Anno 2006
Presentazione dell'Autore:
Il libro percorre strade che, nella cornice generale dei modelli evoluzionistici del cervello e della mente, si aprono nel campo dei rapporti tra la genetica, le neuroscienze della personalità e la psicologia-psicoterapia; le percorre riutilizzando vecchie ‘mappe’ relative a teorie della personalità che nel corso dell’ultimo mezzo secolo sono state emarginate dalle presunzioni dei comportamentismi (prima) e dei cognitivismi (poi); parlo dei modelli posizionati sulla ‘faglia sismica’ tra le scienze naturali e le scienze umane che studiano le basi biologiche delle differenze della personalità e della mente, gli unici, sembra, non affetti da biofobia, che, in modo più o meno grave, affligge gli altri con conseguenze che vanno dall’irriducibile ’ambientalismo’, alla negazione o indifferenza per la biodiversità umana e alla unilaterale difesa del dualismo mente-corpo.
Parlo del futuro di questi modelli, attraverso l’ultimo terremoto che li ha colpiti, segnato dal passaggio dalle visioni statiche e cumulative dei tratti di personalità (che, come quella eysenckiana, presero alimento in un periodo culturale così ciecamente ambientalista, da incentivare fughe reattive nell’opposto polo genetico), a quella coevolutiva, passaggio che implica anche uno slittamento paradigmatico, da una visione della natura e della cultura come entità prevalentemente contrapposte a quella che le osserva secondo meccanismi coevolutivi (geni-via-cultura).
Gli effetti del sisma vengono approfonditi proprio a partire dalle profonde revisioni che la neuropsicologia di J. Gray ha apportato all’interno del tradizionale modello di H. Eysenck, revisioni che costringono anche a rivedere i concetti di ambiente e di relazione in rapporto al quale siamo soliti definire i processi di apprendimento e di rappresentazione del mondo che applichiamo in psicoterapia
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