Insonnia
1 Novembre 2000
Lospedale di notte
è lunico punto di riferimento per la sofferenza
umana.
Quando dormono i servizi, gli uffici, le parrocchie, i centri
sociali, gli ambulatori della medicina di base e anche i parenti,
non restano che gli ospedali, eredi, del resto dellantica
funzione di ostelli svolta dai conventi.
Di notte la sofferenza sembra più intollerabile e molti,
che hanno retto nella giornata sperando di farcela, o che hanno
già consultato i referenti sanitari abituali, una volta
soli, nellimpatto con i fantasmi del buio, non tengono.
Allora il pur respingente, impersonale Posto di Soccorso resta
lultima spiaggia, il lumicino nel buio, come viene raccontato
nelle fiabe di bimbi.
E molti giungono con questo spirito sotteso: di essere accolti,
sostenuti, ascoltati.
Sono glinsonni.
Nel disturbo bipolare di tipo maniacale sono possibili lunghe
fasi di benessere intercritico durante le quali i pazienti,
specie se giovani, sono efficienti e validi. Una giovane di
questo tipo giunse in ospedale alle 4 di notte perchè
insonne e qui spiegò con grande lucidità la sua
paura: che quellinsonnia fosse il prodromo della sua vecchia
malattia. Non poteva però curarsi perché il suo
medico le aveva faticosamente sospeso i farmaci: si rivolgeva
quindi allospedale per quel dubbio e non per la malattia.
La giovane aveva ragione: dopo poche settimane ebbe una crisi
Unanalizzata che soffriva di attacchi di panico necessitò
di unintervento durgenza, una seduta notturna, come
talvolta in micropsicoanalisi può capitare di fare.
Analogamente a come può intervenire il medico di pronto
soccorso, la situazione consentiva di affrontare il vissuto
esattamente mentre si verificava, nel pieno dellinsonnia
e dellangoscia, ricco di tutte quelle sfaccettature che
minuto dopo minuto, associazione per associazione, quasi scalpellando
la cosa si potevano evidenziare.
La compagnia! diceva la donna, Non posso dormire
perchè lui non è di compagnia.;è venuto
per me e poi si addormenta! Chiude gli occhi e via! E io sono
sola. partiva così la consueta sequela del panico
che tante volte laveva portata proprio al Pronto Soccorso
alla ricerca di quella malattia che lavrebbe portata certamente
a morte.
Senza inoltrarsi nello specifico del caso, loccasione
ci offre uno spaccato della comune osservazione di tanti bambini
che hanno difficoltà a dormire e richiedono rassicurazioni;
in particolare si angosciano se la mamma si addormenta prima
di loro e la scuotono e piangono.
Linsonnia colpisce una popolazione che sfiora il 40% del
totale ogni anno e che si estende dalla competenza medica a
quella psichiatrica, a quella psicologica e tossicologica senza
escludere le condizioni fisiologiche nelle quali essa è
presente senza altri disturbi evidenti.
DOPO il parto:
Un tipo dinsonnia fisiologica è descritta da alcune
donne che godono peraltro di buona salute e di un ritmo sonno-veglia
normale. Ad onta della fatica del travaglio e della fase espulsiva
propriamente detta, queste puerpere hanno un lungo periodo dinsonnia
totale che sfiora le 24-36 ore.Comincia con uno stato particolarissimo
di euforia iniziale in cui simpenna la capacità
di osservazione, lattenzione è tesa allambiente,
il pensiero corre vorticoso a tanti ricordi della vita che tornano
colorati di tinte positive: si potrebbe dire uninsonnia
ipomaniacale.
Ma nelle ore successive é descritta la sensazione di
essere altrove, come di una parte del corpo staccata dal tutto:
un disturbo di schema corporeo di qualità psicotica affrontato
senza angoscia e, in genere, con mantenimento della coscienza
del proprio stato.
Ora: laltro se stessa, il bambino, è veramente
altrove ed è da questa mancanza fisica che trae spunto
il vissuto; il quale si modifica velocemente ancora una volta
ed assume i primi toni di ansia e di insicurezza con le prime
espressioni di pianto quali accenni della depressione puerperale.
Tutto questo nel breve volgere di ore insonni in persone sane,
nellimpatto con un evento fisiologico: il parto.
Ma quale stato di allarme può indurre un tale distacco!
Come di perdita globale, non solo del bambino, ma di se stessa-bambino.
Insomma una minaccia per se stessi bambini: è interessante
notare come questi movimenti di affetti e rappresentazioni siano
la base sulla quale si specializzano le buone cure materne,
ovvero per identificazione, introiezione e proiezione. Il sintomo,cioè,
può essere visto come adattamento critico ad un cambiamento.
In una notte sola, terribile e completamente insonne, si verifica
la famosa Conversione dellInnominato ne I
promessi sposi di Alessandro Manzoni. LAutore descrive
per sommi tratti incisivi luomo violento, aggressivo e
potente che vede sbriciolarsi in poche ore, nellimpatto
con una vittima che chiede di morire, linsieme delle sue
certezze, dei suoi modelli. Passa egli stesso per il desiderio
di uccidersi, anziché di uccidere, provando sempre un
penoso senso di alienazione ( non son più uomo
io?..Chi diavolo mi é saltato addosso?). Infine
il dubbio della morte terribile, quella dellanima, lo
porta alla conversione:
E se cè questaltra vita? ..a un tal
dubbio , a un tal rischio gli venne addosso una disperazione
ancora più nera, più grave, dalla quale non si
poteva fuggire nemmeno con la morte. Una paura totale.
In fondo la stessa fine che la vittima aveva chiesto per sè
stava per essere attuata dal carnefice su di sé: è
unidentificazione ben nota.
Gli esseri umani trascorrono la vita in tre stati completamente
diversi: la veglia, il sonno REM e il sonno Non REM e i meccanismi
che determinano i vari stati son in gran parte regolati dalla
Sostanza Reticolare Ascendente situata nel tronco encefalico
e nel proencefalo. Esistono poi molte condizioni di passaggio
fra le fasi, sia fisiologiche che patologiche.
Sul sonno Rem si è molto scritto: è quello ad
attività bioelettrica e metabolica più simile
alla veglia, è anche quello in cui si fanno per lo più
i sogni.
E stato verificato che il sonno fetale è costituito
dalla quasi totalità i sonno REM, quale specializzazione
della attività bioelettrica di base delle cellule che
si osserva nelle prime settimane dal concepimento. Vista la
presenza di sonno REM negli animali omeotermi, nei quali la
capacità riproduttiva del SNC è ridotta rispetto
ad altri tessuti,
Jouvet sostiene che il sonno REM svolga una funzione di sviluppo
prenatale e mantenimento post-natale della funzione cerebrale
; anzi ipotizza una sua funzione quale banca dei dati filogenetici
con funzione di apprendimento . La percezione soggettiva dellinsonnia
é variabile: ci sono persone che dormono abitualmente
3-4 ore e non si sentono insonni ed altre cui una riduzione
da 8 a 6 ore di sonno genera angoscia e difficoltà di
coordinazione e concentrazione.
Proust rientra nel primo caso: lui che era solito passare le
notti lavorando, essendo asmatico e limitato nelle sue autonomie,
era molto legato alla madre e in uninsonnia tenace lontano
da casa, cominciò a scrivere La Recherche.
Linsonnia dunque può essere fertile, ma nella misura
in cui la tensione aspecifica, cui per mancanza di sonno non
si pongono soluzioni, riesca a trovare elaborazione.
Come ad esempio nel caso della seduta notturna precedentemente
citata.
La sindrome da Apnea Notturna è una malattia recentemente
molto studiata e: caratterizzata dal fatto che, impedimenti
anche meccanici della respirazione durante il sonno profondo,
determinano microrisvegli dei quali il soggetto è inconsapevole,
ma che interferiscono con la regolare fasicità del sonno,
in particolare nella fase REM.
Da qui parte un corredo sintomatologico inquietante che investe
soprattutto il corpo: ipertensione, tachicardia, sonnolenza
diurna, poliuria ed incremento delle malattie cardio e cerebrovascolari
rispetto alla popolazione non affetta da tale disturbo, che
presenta anche una mortalità più elevata. E questo
solo per dare uno spunto di riflessione di come sia importante
un sonno efficace quale modulatore dell'equilibrio psicosomatico.
© Gioia Marzi
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