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Amianto e parola. Il filo del discorso, il senso nel senso della fibra
16 novembre 2009
Premessa
Lespressione alla fine preferita da Einstein per ciò che in fisica è nota come la sua teoria della relatività è quella di teoria dellinvarianza: pare che Einstein prendesse lo spunto per questa espressione dalloggetto della tesi di dottorato di un suo insegnante (Jost Winteler, presso il quale soggiornò a lungo ad Aarau in Svizzera), il quale designava con essa una sua teoria del linguaggio intitolata alla relatività delle situazioni ma fondata per lappunto sullinvarianza del complesso dei suoni caratteristici usati per comporre frasi significanti in una lingua, quale ne fosse levoluzione dalle origini in poi. Stabili e costanti, quindi, sia il bilancio totale di massa ed energia nelluniverso chimico-fisico, sia il bilancio totale dei suoni che vibrano nelluniverso di un linguaggio, con qualcosa che assimila i due universi in apparenza privi di relazione.
Sia la chimica-fisica sia il linguaggio si basano, in effetti, su elementi costitutivi definiti in numero relativamente limitato (verrebbe da dire povero) e su sistemi di relazioni complessi e mutevoli nel tempo (legami e rotture di legami, con acquisizioni e liberazioni di massa ed energia) che in entrambi i casi configurano, in mezzo al frastuono, anche un ritmo e finanche dei discorsi.
Per discorso non si intende, ora, una relazione comunicativa necessariamente instaurata tra due individui pensanti; discorrono anche un mare e una costa. Significante non vuol dire necessariamente generato da intenzione e portatore di intenzione: il concetto di significante porta però in sé caratteri quali la fissazione del segno, duratura nel tempo (un marchio nel più elementare dei casi, anche solo limpronta di unentità materiale o di parte di essa come la punta di un dito che conferisce ad un impasto di argilla ed acqua identità e, di fatto, nome), il trasferimento di tale segno da un luogo a un altro, lassunzione di una forma definita e dotata di alcuni elementi costanti e collegati (quindi assurta a struttura), forma che è un in più rispetto alla semplice somma di tutti i singoli elementi costitutivi. Il segno può essere parola.
Ma se il segno - parola aggiunge qualcosa che prima non esisteva, o per lo meno è in più rispetto alla relazione tra massa ed energia (trascurando per il momento di valutare chi sia comparso prima tra parola, massa ed energia), cosa cè che sia costante nelluniverso ? Per Lavoisier è il bilancio della massa complessiva esistente che si conserva sempre in pareggio. Con Einstein è il proprio bilancio complessivo tra massa ed energia che resta sempre in pareggio e nella sua elaborazione irrompe anche lelemento aggiuntivo del tempo (la velocità della luce), affiorano anche gli ulteriori elementi aggiuntivi del pensiero e del linguaggio che lo formula. Forse è il bilancio complessivo tra massa, energia e parola (non necessariamente parola umana, non necessariamente organizzata in e da un pensiero consapevole) che mantiene una costanza e un equilibrio delluniverso, nei secoli dei secoli.
Materiali preliminari
Il termine amianto si applica a una serie di minerali del gruppo dei silicati, accomunati da una peculiare fibrosità; la fibra di amianto mantiene la sua caratteristica di struttura lunga anche quando la si sminuzza, perché si rompe principalmente nel senso della maggior dimensione anziché trasversalmente. In altri termini, avviene normalmente che un minerale ad abito allungato si frantumi, quando sottoposto a una sollecitazione meccanica, in senso trasversale, dando luogo a cilindretti via via più corti e tozzi. La fibra di amianto si suddivide nel senso della lunghezza, dando luogo a fibrille via via anche un po più corte, ma soprattutto molto più sottili.
Si dovrebbe parlare, in effetti, di amianti: da un lato il crisotilo ovvero amianto di serpentino (sinuoso, flessibile: fili), dallaltro gli anfiboli (diritti e rigidi: aghetti). Tutti sono sclerogeni per il tessuto polmonare e la pleura, tutti sono cancerogeni quanto meno per il polmone e la pleura. Per semplicità, nel seguito si continuerà a parlare di amianto al singolare.
A tuttoggi non appare chiaro quale sia il meccanismo dellazione cancerogena dellamianto, tanto più se si vuole ridurlo al modello classico un agente, uno e uno solo è il suo meccanismo dazione. Lamianto fa un po di tutto, ossida il DNA, disturba il fuso mitotico, induce risposta infiammatoria e tutto ciò (forse altro ancora) ha rilievo nella genesi del cancro: lamianto si comporta come un vivente indisciplinato e ingovernabile, sbraccia in tutte le direzioni ma è chiaro che tutto ciò che fa consegue a unemissione di sequenze significanti, e ad unemissione di sequenze che hanno un ritmo, vale a dire la ripetizione in qualche misura sistematica (come ogni discorso è un po oscillante nel tono e nel volume) dei gruppi chimici innestati sulla struttura portante di atomi di silicio. Literazione (insistenza) del modello principale delle sequenze significanti (più volte lungo una fibra, per tante fibre, per tanto tempo) associata alle piccole variazioni irregolari di composizione chimica che caratterizzano parti diverse di qualsiasi corpo minerale presenta un profilo discorsivo. Il silicio fa con lamianto, rispetto a tanti altri minerali, un salto di qualità: nemmeno più il reticolo ripetitivo e instancabile del quarzo, ma una realtà modulata attorno ad un profilo tipico (tanto che esistono forme di crisotilo molto diverse tra loro per colore, flessibilità, lunghezza delle fibre macroscopiche e loro disposizione parallela o ortogonale rispetto allandamento della roccia serpentinitica matrice ed incassante).
Svolgimento
Lamianto ha una potenzialità comunicativa, non solo genericamente interattiva. Lamianto è parole, la fibra di amianto è parola, lamianto è linguaggio. La sequenza spirale degli atomi di silice (lossatura) e dei gruppi ossidrile (avvolgimento dellossatura), variegata dalla presenza di altre specie chimiche più o meno alteranti il messaggio tra cui il ferro, equivale a una sequenza modulata di suoni che ritorni più volte su sé stessa, secondo un ritmo ondulante ma riconoscibile; equivalenti a pause del suono sono i valli che si creano tra una fibra e laltra, in natura o sotto sollecitazioni umane. Vibrano le fibre come vibrano dei toni musicali e trasmettono lenergia della loro vibrazione con maggiore efficienza alle strutture fibrose, pur del tutto eterologhe, che sono in grado di entrare con esse in risonanza tra cui diverse della biologia umana; come una voce, la fibra di amianto impatta su tutto ciò che incontra e che è in grado ricevere in sé quellenergia.
Conclusioni
La fibra di amianto costituisce un punto di confine tra biotico e abiotico, molto più le fibre flessibili e sinuose (in buona misura imprevedibili) del crisotilo che le fibre rigide degli anfiboli il cui canto è monotonico. La fibra di amianto richiama molto le molteplici strutture lunghe sub-cellulari degli esseri viventi (DNA, RNA, proteine) e con esse da milioni di anni è in grado di entrare in rapporto, forse anche in competizione; certo è che nella storia delluniverso la fibra di amianto compare molto prima di quando appaiano le prime sequenze significanti che si interpretano come vita e il suo primato cronologico va in qualche modo considerato. Un grande vecchio (lamianto) portato sulla piazza eccezionalmente da eventi naturali come lerosione delle rocce, molto di più da molteplici attività umane parla alle giovani strutture biologiche un linguaggio arcaico in cui le sequenze comunicative recano significati diversi da quelli recenti. Provoca, lamianto, nei tempi della pienezza della vita, anche il cancro: cioè una proliferazione disordinata di cellule e un disequilibrio dei loro componenti (molto meno il crisotilo dei suoi simili - non identici - anfibolici), ma quando compare sulla Terra non ha a che fare con strutture vitali di alcun genere. E forse esso che per primo prova ad essere vitale, rimanendo a lungo assiderato nella sua roccia-madre: ma giungendo a contatto con lacqua che scorre lungo le montagne e i grandi plateau fino agli oceani
© Roberto Calisti
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