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Articolo di Alessandro Mura  
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Mille miliardi di atomi intrappolati
I fisici compiono il primo passo verso il teletrasporto pratico

13 novembre 2001

Un gruppo di ricercatori in Danimarca ha fatto interagire due campioni di mille miliardi di atomi (1012) ad una distanza tale che, l'esperimento effettuato, potrebbe portare il teletrasporto stile Star Trek ed il calcolo veloce quantistico più vicini alla realtà. Per anni, i fisici hanno sfruttato un fenomeno quantistico, conosciuto come “intrappolamento”, per intrecciare gli stati quantistici di atomi carichi o ioni.
Eugene S. Polzik e collaboratori dell’Università di Aarhus in Danimarca, pubblicano i risultati dell’esperimento su Nature, già annunciato a giugno in forma preliminare alla prima Conferenza Internazionale sull’informazione Quantistica, sponsorizzata in parte dall’Optical Society of America e dall’American Physical Society.
E. Polzik e colleghi non stanno certo per mettere nessuno nel famoso fascio di energia che conduce all'Enterprise, né, tanto meno, l'esperimento realizzato implica la scomposizione e ricomposizione degli esseri umani. Le ricerche del team invece, rendono l’idea del trasporto istantaneo di un oggetto da un posto all’altro assai meno improbabile che in passato.
Gli scienziati avevano predetto che la stranezza della meccanica quantistica avrebbe portato a sistemi di calcolo e comunicazione di una potenza senza precedenti. Nell’inseguimento di questi obiettivi, i ricercatori si sono sforzati di controllare il fragile, fugace stato quantistico di minuscole particelle. Adesso, un modo relativamente semplice e robusto di manipolare gli stati quantistici, potrebbe permettere di riprodurre più o meno istantaneamente la disposizione di un insieme di particelle simile a quella di particelle distanti. In questo modo, un messaggio codificato in fotoni di luce, potrebbe essere trasmesso da un posto all’altro senza mandare i fotoni attraverso lo spazio intercorrente.

Una delle caratteristiche più profonde della fisica quantistica è l’intrappolamento, descritto una volta da A. Einstein come “un’azione sinistra a distanza”. Si tratta di una speciale interrelazione tra oggetti in cui la misurazione di uno, istantaneamente influenza l’altro, anche quando si trovano nella condizione di completo isolamento reciproco.
La visione di tutti i giorni degli atomi è solida, oggetti indipendenti un po’ come palle da biliardo, ma in accordo con la teoria quantistica, gli atomi sono lontani dall’essere realtà tangibili.
Nessun precedente intrappolamento con atomi aveva coinvolto più di quattro particelle. Inoltre, gli atomi erano stati intrappolati solo in stretta vicinanza, sia come ioni distanti pochi micron in minuscole trappole, oppure come atomi volanti su brevi percorsi all’interno di cavità ristrette. Inoltre, nelle prime ricerche, gli ioni singoli dovevano essere raffreddati con temperature molto vicine allo zero assoluto. 1
Il team ha coordinato gli stati quantistici di due nuvole di atomi sfruttando una scappatoia nel principio di indeterminazione di Heisenberg. 2 Quando due nuvole si trovano in uno stato intrappolato, è possibile calcolarne le proprietà collettive, per esempio, il cosiddetto stato totale di spin. Cambiamenti in una nuvola sono speculari ai cambiamenti nell’altra, il che mantiene costanti le proprietà collettive di entrambe le nuvole.
Le entità intrappolate hanno uno stato quantistico coordinato. Per esempio, se una particella in una coppia intrappolata ha un campo magnetico orientato verso l’alto, il cosiddetto spin, la sua partner di spin si dirige verso il basso. Lo spin tuttavia rimane nascosto fino a quando non viene effettuata una misurazione in una delle due particelle partner. In esperimenti alla scala più piccola, ogni ione era intrappolato con tutti gli altri. La ricerca del team di Aarhus descrive una tecnica che tratta grandi insiemi atomici come se fossero singole entità quantistiche.
Si potrebbe, per fare un esempio, descrivere lo stato quantistico di una particella anche come la “testa o croce” di una moneta. Tali particelle possono esistere anche in una “superposizione” (entrambi gli stati per volta), paragonabile ad una moneta che ruota nell’aria prima di cadere a terra. Quando noi lanciamo due monete alla volta, i loro risultati sono indipendenti: se una è testa l’altra potrebbe essere testa o croce. Due particelle quantistiche intrappolate, al contrario, hanno destini interdipendenti: se una è in uno stato di “testa”, per esempio, l’altra deve essere in uno stato di “croce”.
Mantenere questa specie di superposizione è molto difficile e per qualsiasi applicazione pratica, l’intrappolamento deve includere migliaia, o addirittura milioni di particelle. Come può essere mantenuto qualcosa di così delicato?
Polzik e colleghi rinunciano ad un intrappolamento pieno, in cui lo stato di una particella dipende dallo stato di tutte le altre. Invece, essi creano due nuvole di gas di cesio debolmente intrappolate, una con gli atomi in leggera prevalenza nello stato di “testa”, l’altra nello stato di “croce”. (Questi due stati sono effettivamente definiti dalle direzioni dei campi magnetici degli atomi). Il team riesce a mantenere le due nuvole in un debole intrappolamento per più di mezzo millisecondo. Essi sperano di mantenerlo più a lungo in futuro, e forse di raggiungere la stessa cosa in campioni solidi necessari per realizzare computer quantistici.
Nell’esperimento, i ricercatori sparano un fascio di luce tra due campioni di gas cesio, ognuno contenuto in una speciale capsula di vetro della lunghezza di tre cm rivestita all’interno di paraffina. Per preservare il fragile intrappolamento, il team ha schermato le nuvole atomiche da disturbi esterni usando un campo magnetico per intrappolare gli atomi all’interno delle due capsule. Il fascio laser cambia lo “spin collettivo” di ogni campione, che in un certo senso, descrive la direzione di rete in cui si sommano tutti i minuscoli magneti degli atomi. Per prima cosa, i ricercatori hanno misurato la somma dei due spin collettivi senza conoscere lo spin collettivo di ciascun campione. Una successiva misurazione, un millisecondo più tardi, mostra che la somma rimane la stessa. Questo dimostra che i due campioni di gas mantengono la loro speciale interrelazione, e sono intrappolati. I due campioni si trovano proprio a pochi millimetri di distanza, ma potevano essere separati, anche a distanze molto più lunghe. Una volta entrato nella capsula, l’impulso, diventa intrappolato con lo spin della nuvola, creando il primo intrappolamento fotone-atomo, dice Polzik. Finalmente, con l’azione di misurazione del nuovo impulso, i ricercatori forzano gli spin delle nuvole all’intrappolamento.

“L’esperimento mostra che è possibile creare un intrappolamento con oggetti macroscopici, e di farlo usando solo una luce laser – vale a dire che si può fare anche quando gli oggetti sono separati da distanze notevoli,” dice il team leader E. Polzik. “Abbiamo anche mostrato che lo stato persiste per un lungo tempo, perfino a temperatura ambiente.”
Spiega Polzik in un’intervista telefonica rilasciata a Nature:
“Abbiamo prodotto un intrappolamento a distanza che significa che tu ed io possiamo condividere oggetti intrappolati, fattore importante per la comunicazione quantistica, compreso il teletrasporto.”
D.: Cosa è stato fatto e perché è importante?
R.: Abbiamo dimostrato per la prima volta la generazione di intrappolamenti di lunga durata, una caratteristica di solito attribuita a particelle microscopiche, per due oggetti materiali macroscopici. Questo è di interesse fondamentale. Abbiamo ottenuto l’intrappolamento mediante interazione dei due campioni solamente con un impulso di luce, vale a dire che i campioni possono essere sistemati ad una distanza considerevole l’uno dall’altro. Questo lo rende il primo tipo di intrappolamento utilizzabile per il teletrasporto di stati atomici ed altri tipi di comunicazioni quantistiche tra “celle di memoria” atomica a distanza.
D.: Quale proprietà degli atomi è coinvolta? Quando la misurazione è condotta su una nuvola, anche l’altra nuvola assume le stesse proprietà oppure quelle di tipo complementare?
R.: Le variabili intrappolate sono le proiezioni collettive degli spin dei due campioni. Qui c’è un’illustrazione.
Immaginiamo un vettore che punta dal centro della terra verso qualche punto in superficie, diciamo l’intersezione della 2a Avenue e la 71a Strada a Manhattan. Questo vettore rappresenta uno spin collettivo dell’insieme atomico. Tuttavia, la natura ci impedisce di prevedere l’esatta direzione di questo vettore, sappiamo che molto probabilmente punterà verso l’intersezione sopra citata, ma può effettivamente dirigersi verso un qualsiasi punto a Manhattan. Questo è dovuto al principio di indeterminazione di Heisenberg. Lo stato intrappolato di due spin sarà rappresentato in questa figura da due vettori con orientamenti complementari in due pianeti distanti. Questo è ciò che non possiamo ancora prevedere, cioè quale orientamento ha ogni vettore. Tuttavia, se noi decidiamo di misurare una componente Est-Ovest e troviamo che sul primo pianeta cade da qualche parte lungo la 2a Avenue, allora sul secondo pianeta sarà trovata necessariamente lungo la 4a Avenue. D’altro canto se noi decidiamo di guardare alla componente Nord-Sud e la troviamo lungo la 71a Strada sul primo pianeta, allora sul secondo pianeta assumerà il valore lungo la 73a Strada. Questa è una specie di “azione sinistra a distanza” che rese infelice Einstein a proposito della meccanica quantistica, e che determina lo stato dello spin su un pianeta per mezzo della misurazione dello spin sull’altro pianeta. Da notare che ognuno di questi spin, preso separatamente, ha uno stato non ben definito (di spin) a causa del principio di indeterminazione di Heisenberg.
D.: Come viene creato e verificato l’intrappolamento?
R.: Dall’esempio di sopra risulta chiaro che per poter creare lo stato intrappolato di spin è necessario assicurarsi che i vettori dei due spin siano simmetrici rispetto a qualche asse noto (la linea dal centro della Terra all’angolo tra la 3a e la 72a nell’esempio che rappresenta tale asse). Tale conoscenza a priori dei due spin non è vietata dalla natura (meccanica quantistica) a differenza della conoscenza a priori dell’esatta direzione di uno spin. Matematicamente questo asse è orientato lungo la somma dei vettori dei due spin. Pertanto il trucco è proprio di trovare un metodo per misurare la somma dei due spin con sufficiente accuratezza (quantistica), e senza cambiare questa somma a causa della misurazione. Questa misurazione è esattamente ciò che abbiamo fatto sperimentalmente. Per dimostrare che lo stato intrappolato è stato generato e mantenuto per un certo tempo, noi eseguiamo un’altra misurazione dopo un certo intervallo di tempo. Se la seconda misurazione fornisce gli stessi risultati per la somma dei due spin come la prima, è chiaro che la somma dei due spin tra le due misurazioni è stata equivalente a questo valore noto.
D.: Quanto sono distanti le celle?
R.: Le celle non sono state distanti che pochi millimetri, solo per la convenienza di sistemarle dentro un campo magnetico, la distanza più grande tra gli oggetti che possono essere intrappolati in questo modo è fissata dalle dispersioni che la luce acquisisce mentre si propaga lungo tale distanza. Se la luce è mandata attraverso l’aria, allora la distanza utile più grande sarà di circa un chilometro o giù di lì. Se la luce è mandata da una fibra, la distanza maggiore per la luce attualmente usata di 850 nm sarà anch’essa intorno al chilometro. Tuttavia, se utilizziamo lunghezze d’onda per telecomunicazioni (a patto che si possa trovare un tipo di atomo adatto che funzioni a tali lunghezze d’onda) questa distanza può raggiungere i dieci km. Ulteriori aumenti di distanza hanno bisogno di nuove idee, alcune delle quali sono state già discusse.
D.: Confrontato ai precedenti esperimenti in cui due o al massimo quattro particelle sono state intrappolate, questo stato di intrappolamento è davvero più grande di mille miliardi?
R.: No. In un certo senso l’intrappolamento di una proprietà collettiva di due campioni di atomi è equivalente a quello di due particelle. Sorprendentemente si è proprio rivelato più semplice intrappolare due oggetti macroscopici distanti che non due atomi singoli. Così i due tipi di intrappolamento possono essere utili per propositi diversi.

“E’ la prima volta che due diversi campioni atomici sono stati intrappolati in questo modo – usando la luce – perfino se i campioni sono separati da una certa distanza,” dice in un commento su Nature Ignacio Cirac, fisico quantistico dell’Università di Innsbruck in Austria. Cirac crede che seguiranno ulteriori esperimenti che potrebbero rivoluzionare il campo dell’informazione quantistica. “Questo lavoro – aggiunge - dovrebbe spianare la strada per una nuova generazione di esperimenti verso gli stati di teletrasporto della materia. Ora che l’esperimento è stato fatto, dovrebbe essere relativamente semplice intrappolare più di due campioni atomici, o teletrasportare gli stati quantistici dei campioni.”
H. Jeff Kimble, del California Institute of Technology a Pasadena, lo considera “un esperimento spettacolare ed un avanzamento significativo nelle capacità sperimentali nei sistemi quantistici.” Nel 1998 quello che era stato descritto come il primo esperimento di teletrasporto, fu fatto quando gli scienziati del California Institute of Technology teletrasportarono un fascio di luce attraverso un banco di laboratorio. Kimble, Polzik e colleghi intrappolarono fasci di laser contenenti innumerevoli fotoni, teletrasportando uno stato quantistico da un fascio all’altro.
Mentre la comodità tecnica di intrappolare nuvole di atomi con questo metodo è molto affascinante, usare insiemi di particelle presenta anche degli inconvenienti, nota Wolfgang Tittel dell’Università di Ginevra. Per esempio, le informazioni immagazzinate come stati quantistici potrebbero corrompersi più facilmente in tali nuvole che non in particelle singole.
Sebbene tali trasferimenti potrebbero essere importanti nella futura tecnologia della comunicazione quantistica, i fotoni non sono fatti di materia. Gli scienziati prevedono che sia le comunicazioni quantistiche che il processamento delle informazioni richiedano materia, come gli atomi, per controllare il calcolo dei dati e l’immagazzinamento in memoria. Secondo Tittel sembra che adesso lo scenario sia pronto: il prossimo passo sarà il teletrasporto tra ammassi di materia.

Note:

1 La temperatura assoluta si misura in gradi Kelvin, 0° K corrispondono a –273° C. back
2 Il principio di indeterminazione formulato da W. Heisenberg (1927) afferma sostanzialmente che è impossibile conoscere simultaneamente, attraverso una determinazione sperimentale, due grandezze coniugate (nel senso della meccanica analitica), quali ad esempio la posizione e la quantità di moto di una particella, con una accuratezza sufficientemente grande.
Werner Heisenberg, I principi fisici della teoria dei quanti, Torino (1953). back

 

Riferimenti:

Brian Julsgaard, Alexander Kozhekin & Eugene S. Polzik, Experimental long-lived entanglement of two macroscopic objects, Nature 413, 400-403 (27 September 2001)
Ignacio J. Cirac, Entangled atomic samples, Nature 413, 375 (27 September 2001)

Ulteriori letture:

Peterson, I.:
- Quantum games, Science News, 156 (20 Nov. 1999):334
- Instant transport, Science News, 153 (17 Jan. 1998):41.
Weiss, P.:
1999, Quantum internet, Science News, 155 (3 Apr. 1999):220.
2000, Four ions mingle in quantum chorus, Science News

© Alessandro Mura

     
 
   
 
 

 
     
 

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