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Vita fetale e destino
psicobiologico
6 dicembre 2001
Lipotesi dellesistenza
di una complessa vita psichica intrauterina, postulata fin dal
lontano 1972 dagli studi pionieristici dellitaliano Nicola
Peluffo, professore di Psicologia Dinamica allUniversità
di Torino, dopo aver sollevato una violenta alzata di scudi nel
mondo accademico, comincia finalmente ad essere unanimemente accettata
ed a trovare conferme sperimentali.
Nel volume Micropsicoanalisi dei processi di trasformazione
1,
Peluffo scandagliava le complesse reazioni immunitarie che si
svolgono nellunità materno-fetale cercando di comprendere
come si realizzasse lunica eccezione esistente in natura
alla regola dellistocompatibilità.
Come tutti sanno, il nostro organismo è protetto dalle
aggressioni esterne da un complesso sistema di sorveglianza, il
sistema immunitario, deputato ad impedire linvasione di
materiale geneticamente estraneo. Il nostro corpo possiede di
sé una rappresentazione molto sofisticata dei propri costituenti
ed è in grado di confrontare le entità biologiche
con cui viene in contatto con il self (sé); qualora tali
entità siano in possesso di materiale istologicamente non
compatibile, il sistema immunitario scatena le sue reazioni finalizzate
alla distruzione ed eliminazione dellestraneo.
Ora è evidente a tutti come il feto porti al suo interno,
fin dallo stato cellulare, materiale genetico, di provenienza
paterna, del tutto incompatibile con lorganismo materno.
Eppure la madre è in grado di accettare e armonizzare al
suo interno il materiale estraneo veicolato dagli spermatozoi
paterni, mentre, per esempio, darebbe luogo ad una violenta reazione
di rigetto a qualsiasi tentativo di trapiantare materiale genetico
proveniente dallo stesso donatore (il padre).
Nicola
Peluffo affermava in quel pionieristico lavoro che, a livello
di elaborazione psichica, lo stato di disequilibrio somatopsichico
costituito dalla gestazione, indurrebbe nella madre la comparsa
di un vissuto onirico e fantasmatico di invasione batterica, che
altro non è se non la rappresentazione psichica di un processo
somatico: la reazione immunitaria. Inoltre nell'involucro costituito
dall'unità materno-fetale, vi sarebbe un incontro, un dialogo,
una interazione, tra i vissuti psichici della madre, consci, preconsci
e inconsci, che vengono a costituire dei fantasmi-stimolo che evocano,
nel nascituro, l'insorgenza di fantasmi-risposta, presenti nella
loro potenzialità ereditaria. Tale dinamica psichica, spesso
contraddistinta dallo strutturarsi di fantasmi di invasione o
di fagocitamento reciproco, prenderebbe il posto della risposta
somatica di rigetto, il conflitto si sposterebbe sul piano dellelaborazione
psichica, lasciando libero il campo somatico.
Non solo: Peluffo, incontrando le sincrone riflessioni di Silvio
Fanti, avanzò lipotesi che le vicende psichiche che
si svolgono in utero, lascino delle tracce nello psichismo del
nascituro, modellando la strutturazione del suo psichismo ed influenzandone
il destino psicobiologico: Sul versante biologico, la dichiarazione
di guerra avviene quando il sistema immunitario materno si scatena
contro linvasore genetico paterno. Centinaia di milioni
di spermatozoi, con la loro testata genetica paterna, sono già
morti nellavvicinamento allovulo; quello che sopravvive
scarica il suo materiale e da quel momento il prodotto che ne
deriva, che sarà poi lembrione-feto, avrà
la guerra al suo interno. Secondo me, questo fatto provoca nellembrione-feto
una condizione di stato continuamente precaria. Un turbamento
continuo del principio di inerzia che, quando lo sviluppo psicobiologico
lo renderà possibile, sarà percepito come un vissuto
psichico di fine imminente. Non è difficile reperire tale
vissuto nei sogni dei bambini e in quelli degli adulti...Quanti
sogni dangoscia portano questo sentimento di fine imminente,
rappresentato dal vissuto di cessazione della respirazione, o
dal suo contrario, laspirazione in un buco senza fine?
2
In altra sede ho descritto un caso clinico
3 in cui le fantasie
deliranti di deformazione corporea di un giovane psicotico corrispondevano
in modo assolutamente totale ai vissuti di invasione della madre
in gravidanza: il conflitto psicobiologico aveva strutturato tracce
ben evidenti. Lo psicotico, che vive prevalentemente nel processo
primario (aspaziale ed atemporale per definizione e contraddistinto
dal libero spostamento di energia tra le rappresentazioni), è
ancora immerso, da adulto, nel processo di modellamento corporeo
fetale, non ha potuto metabolizzare con successo il surplus tensionale.
Manuela Tartari a proposito della vita intrauterina scrive: Proviamo
ad immaginare un essere tutto sensorialità e motricità
che recepisce bruschi cambiamenti, chimici, posturali, sensoriali,
modificazioni del battito cardiaco materno, dellafflusso
di sangue, di nutrimento, flussi di adrenalina. Probabilmente
registrerà tali eventi come arresti, si produrranno delle
cicatrici al confine tra funzioni somatiche (respirazione, circolazione
sanguigna, ecc.) e funzioni nervose; una memoria prepsichica che
contiene le tracce di un evento perturbatore. Quando lo sviluppo
renderà possibile una trasformazione mentale di tutto questo,
vi saranno dei nuclei inconsci di rappresentazioni e affetti che
cercano di elaborare la perturbazione subita, ovvero di darle
una forma.
4
Le conferme a posteriori date dal riscontro nel materiale analitico
di adulti di vissuti traumatici intrauterini sono costanti in
ogni micropsicoanalisi: la lunghezza della seduta (tre ore in
media) consente un recupero genuino di tali vissuti, senza ricorrere
ad interpretazioni, quasi sempre nel corso dellanalisi reiterata
di sogni.
Negli ultimi tempi, però, ricerche originali, fondate sulladattamento
della tecnica dellInfant Observation nello studio delle
registrazioni ecografiche dellattività fetale, apportano
conferme sperimentali. Alessandra Piontelli, descrivendo questi
studi, scrive: Le mie ricerche hanno messo in luce una importante
continuità in taluni aspetti della vita pre e post natale.
Ciascun feto ha delle caratteristiche individuali di sviluppo
che...proseguono nella vita post natale...Ciascun feto osservato
era diverso nella sua personalità...tanto che li si percepiva
già come bambini con temperamenti così differenziati
da consentire delle previsioni sul loro futuro.
5
E probabile che in un prossimo futuro, quando le tecniche
di registrazione iconica dellattività fetale raggiungeranno
la qualità filmica, tale materiale possa essere utilizzato
come un potentissimo ed incontrovertibile induttore associativo
nel corso dellindagine analitica.
Written by: Quirino
Zangrilli © Copyright
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NOTE:
1
- Peluffo N., Micropsicoanalisi dei processi di trasformazione,
Books Store, Torino, 1976. back
2
- Peluffo N., Elaborazioni oniriche dei derivati di fissazioni
utero-infantili, Bollettino dellIstituto Italiano di Micropsicoanalisi,
n° 17, 1994. back
3
- Zangrilli Q., La strutturazione dell'idea delirante, Bollettino
dellIstituto Italiano di Micropsicoanalisi, Primo semestre
1986.back
On line: http://www.psicoanalisi.it/Zangrilli/p/ideadelirante.htm
4
- Tartari M., La vita intrauterina, Il Modello micropsicoanalitico,
Bollettino dellIstituto Italiano di Micropsicoanalisi, n°
27-28, 2000. back
5
- Piontelli A., From Fetus to Child, Tavistock/Routledge, London,
1992. back
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