Psicoanalisi, Omeopatia
ed il rifiuto dell'imponderabile
4 aprile 2001
La parola medicina
deriva dal vocabolo medico, dal latino medicus,
da mederi (=curare) che deriva da una radice indoeuropea
med- con originario significato magico-sacrale mantenutosi
solo in iranico e latino mentre nelle altre lingue ha assunto
il senso di intendere, conoscere, sapere. In sanscrito medha
(=sapienza), in greco mèdomai (= io mi prendo
cura di), in tedesco messen (=misurare).
1
Partito dallillusione di impossessarmi dellArte
del curare, conseguendo una laurea in Medicina e Chirurgia,
mi resi progressivamente conto che il medico è solo una
delle tante variabili in gioco in quella astrusa equazione che
si definisce stato morboso, e finii per dedicarmi ad una branca
della medicina come la Psicoanalisi (per lo meno come filiazione
di tentativo: Freud era medico e medico restò fino alla
fine dei suoi giorni e solo larrogante ignoranza della
classe medica del tempo espulse dal suo grembo un frutto tanto
fecondo) per approdare allesiguo drappello di coloro che
si accontenterebbero di conoscere la realtà con modalità
scientifiche: epistemologia (dal greco epistéme
= conoscenza scientifica) e -logia.
Chi è interessato alla conoscenza non può accogliere
nei suoi processi mentali nessun tipo di preconcetto ideologico
ed è per me evidente come la Medicina attuale si avvii
purtroppo a diventare il servitore sciocco della chimica assoggettata
agli interessi economici delle grandi multinazionali del settore
farmaceutico.
Basti pensare al processo di falsificazione della realtà
operato, con una efficiente quanto cinica campagna mediatica,
nel campo delle psicopatologie: a leggere la maggior parte degli
organi di stampa sembrerebbe che la malattia mentale sia un
mero fattore di mediatori chimici e che basti azzeccare il miscuglio
giusto di psicofarmaci per restituire alla salute ed alla serenità
i malati. Basterebbe far visita in un Centro di Salute mentale,
ove operano con assoluta dedizione professionisti con un background
culturale di altissimo livello e che pure dedicano la stragrande
maggioranza delle loro energie alla terapia delle forme croniche,
ed osservare con mente libera da pregiudizi gli utenti pluriennali
dei Servizi, per farsi una bella idea dellefficacia degli
psicofarmaci nella prospettiva di guarigione del disagio psichico.
Prima che qualcuno sollevi gli scudi voglio essere assolutamente
chiaro al riguardo: non sono contro gli psicofarmaci;
uno psicoanalista non può essere contro o a favore di
nulla. Li reputo utili come contenitori dangoscia in alcune
patologie borderline ed insostituibili nelle psicosi cronicizzate.
Ma dato che da venti anni tento di aiutare le persone ad eliminare
dalla loro esistenza modalità di organizzazione dei loro
tentativi vitali denominate patologie psichiche, ho verificato
de visu lassoluta efficacia, ed il potere risolutivo (guarigione)
della psicoanalisi. Il fatto è che la Psicoanalisi è
metodica quasi sconosciuta poiché praticata da pochissimi
professionisti. Provate a chiedere ai vostri amici e conoscenti
che si sottopongono ad un trattamento psicoanalitico la frequenza
con cui si svolgono le sedute: la stragrande maggioranza vi
risponderà che incontrano il loro analista una, due,
massimo tre volte alla settimana.
Sul Dizionario di psicoanalisi dellAmerican Psychoanalytic
Association 2
, alla voce tecnica psicoanalitica leggiamo: ...tipici
aspetti della tecnica psicoanalitica sono: 1. sedute pressoché
quotidiane (di norma quattro o cinque alla settimana)...
Frequenza pressoché quotidiana cè scritto.
Non dovete pensare sia il frutto del bizzarro capriccio di qualche
pioniere stakanovista: la frequenza quotidiana e lintensità
del trattamento sono fattori irrinunciabili per lefficacia
della terapia. Lo dimostra, in modo inequivocabile, uno studio
della Stockholm Outcome of Psychoanalysis and Psychotherapy
Project (STOPPP): "Varieties of long-term outcome among
Patients in psychoanalysis and long-term psychotherapy,
di cui vorrei citare qualche riga : "Our analyses revealed
progressive improvement the longer patients were in treatment
impressively strong among patients in psychoanalysis on self-rating
measures of symptom distress and morale. Improvement, however,
was equally weak in both groups on a self-rating measure of
social relations. Dosage factors (treatment duration and session
frequency in combination) partly accounted for the outcome differences
between those referred to psychoanalysis and those referred
to long-term psychotherapy."
3
Cedendo alla pressione sociale di un mondo che vuole tutto e
subito, la maggioranza delle scuole psicoanalitiche ha finito
per svilire i contenuti della Scienza di Freud pagando il prezzo
di una perdita di efficacia e credibilità.
Al contrario le scuole che non hanno ceduto sul rigore dei contenuti
e dellapplicazione pratica del metodo non solo sono vive
e vegete, ma godono di un rinnovato entusiasmo nella ricerca
scientifica. E, purtroppo, diventano la pietra dello scandalo ed oggetto
di aggressività,
poiché ricordano quello che si dovrebbe fare. La psicoanalisi e la micropsicoanalisi,
quando condotte rispettandone i canoni, dimostrano una efficacia
terapeutica incomparabile che conduce, nella stragrande maggioranza
delle patologie trattate, ad una completa restitutio ad integrum.
Certo il paziente dovrà accettare lidea che dovrà
investire una parte del suo tempo e del suo denaro per un paio
di anni (micropsicoanalisi) o più (psicoanalisi). Daltra
parte a nessuno verrebbe in mente di contestare forme e tempi
terapeutici di altre patologie somatiche. Esiste una profonda
ambivalenza nei confronti della psicoanalisi ed il problema
nasce per il fatto che la maggior parte delle persone non possiede
gli strumenti per dominare questo mondo.
E lo stesso motivo per cui molti si oppongono allidea
che la psicoanalisi sia una scienza. Nicola Peluffo, nellilluminante
lavoro Appunti sulle resistenze
4
scrive:
...Le resistenze non vengono verificate solamente all'interno
di un'analisi individuale bensì si manifestano anche
come opposizione collettiva alle scienze psicoanalitiche. Come
è noto queste affrontano argomenti che i tentativi di
adattamento all'ambiente culturale presente in un determinato
momento storico considerano, anzi percepiscono, come leciti
solo tramite l'adesione a uno o più sistemi di spiegazione
ideologica che hanno forza di leggi morali.
Ancora oggi, dopo anni di verifiche vi è chi nega l'esistenza
del processo primario ed in particolare dell'inconscio come
sistema.
Le verifiche che vengono eseguite in seduta non sono considerate
valide perché non comunicabili se non si possiede il
codice di accesso che introduce all'esperienza necessaria a
comprendere. Mi spiego con un'analogia. La natura duale della
luce (onda/corpuscolo) pose per anni grossi problemi a chi si
occupava di fisica. Dirac risolvette il problema scoprendo la
teoria quantistica dei campi. Questo non bastò a molti
"uomini colti", commentatori di derivazione più
o meno filosofica ed essi continuarono ad affermare che il mistero
della dualità onda/corpuscolo non era svelato perché
non si poteva spiegare nel linguaggio ordinario ma solo usando
uno strumento matematico, cioè un codice che non tutti
capivano.
J.C. Polkinghorne, a questo proposito, scrive: "in questo
tipo di discorsi è infatti implicata una considerazione
della matematica (che può essere usata per dare una perfetta
articolazione all'idea onda/corpuscolo) come intrinsecamente
inferiore in quanto modalità razionale, al linguaggio
ordinario (che invece non è all'altezza del compito).
E' un po' come pensare che la conoscenza del compagno oscuro
di Sirio sia meno certa perché esso non può essere
visto realmente e la sua presenza è solo inferita dal
suo effetto gravitazionale su Sirio. Come se la gravità
fosse meno reale della luce. No! La matematica è il linguaggio
perfetto per questo tipo di attività e mostra la sua
potenza penetrando oltre la dialettica ordinaria tra onde e
particelle fino alla sintesi di un campo quantistico" (J.K.
Polkinghorne, il mondo dei quanti, ed. Garzanti 1986, pag 23-ss).
Il compagno oscuro di Sirio si può rilevare solo se si
conosce il codice matematico che lo rende evidente; la stessa
cosa avviene per i derivati dell'inconscio che escono dalla
latenza, cioè dall'oscurità ("sub umbra latere")
usando il linguaggio associativo della seduta micropsicoanalitica.
Chi continua ad opporsi a questo punto di vista così
evidente potremmo dire che è affetto dalla sindrome del
compagno oscuro, oppure che è soggetto al complesso di
Sirio. Il diniego dell'esistenza dell'inconscio potremmo definirlo
il complesso di Sirio. Chi si libera, almeno in parte, della
sindrome del compagno oscuro o meglio del complesso di Sirio
da scandalo. In società per se e per gli altri, durante
la seduta per se stesso in relazione all'immagine ideale dell'altro
quindi dell'ideale dell'io-super-io.
Unaltra difficoltà ad accettare lefficacia
terapeutica della psicoanalisi, peraltro confermata dalla stragrande
maggioranza di coloro che lhanno intrapresa e condotta
a termine (è singolare che solo per la psicoanalisi non
valga il motto Experto credite) risiede nel fatto
che nulla di quanto avviene nello studio dellanalista
è concretamente tangibile o misurabile.
La volgarizzazione scientifica ci ha talmente abituato allidea
che scienza è uguale a misura che molti ignorano un concetto
fondamentale della fisica applicata ai fenomeni che si svolgono
nel dominio atomico e nucleare, il principio di indeterminazione
di Werner Heisemberg, secondo il quale la misura precisa di
una grandezza ingenera incertezza nella misura di altre osservabili.
Molti si oppongono alla psicoanalisi poiché è
una scienza sine materia, allo stesso modo con cui si oppongono
allomeopatia. Però allo stesso tempo continuano
ad utilizzare computer mossi da software senza peso, per ora
inscritti in supporti hardware magnetici ma domani codificati
da quanti fotonici con massa = 0 a riposo. Mentre nei computer
attuali si sfrutta la fisica classica, codificando i bit per
mezzo d'interruttori chiusi o aperti, nei calcolatori quantistici
l'informazione viene immagazzinata usando le due diverse polarizzazioni
della luce o due diversi stati elettronici di un atomo. Alcuni
ricercatori della University of Michigan hanno condotto un esperimento
facendo assegnare da un computer, in modo casuale, dei dati
allo stato quantistico di un atomo di cesio. Tali dati vengono
inscritti colpendo l'atomo con un impulso laser
breve ma molto intenso, capace d'indurre una variazione nella
fase della funzione d'onda dell'atomo stesso. Un secondo impulso
laser, che segue il primo a un nanosecondo, amplifica lo stato
quantistico variato, permettendo di individuare i dati immagazzinati
nell'atomo.
In definitiva si scrivono informazioni servendosi
di variazioni di stato della materia, senza il bisogno di un
supporto aggiuntivo. La principale critica che si fa allomeopatia
è che ad alte diluizioni, superando il numero di Avogadro,
non vi sarebbe più traccia materiale della sostanza medica
(Tintura Madre) impiegata. Gli omeopati sanno bene, peraltro,
che i granuli venuti in contatto con i rimedi si impregnano
di informazioni che attivano nellorganismo risposte ben
codificate. Lomeopatia, nel suo percorso di edificazione,
e nella sua concezione dellessere umano presenta analogie
sorprendenti con la psicoanalisi.
Entrambi i suoi padri fondatori, Hahnemann e Freud, partirono
dallosservazione reiterata, libera da pregiudizi, dei
fenomeni per poi giungere alle ipotesi teoriche. Entrambe le
discipline si fondano sulla sperimentazione umana e non su modelli
biologici diversi da cui dedurre per analogia meccanismi umani.
Come la psicoanalisi, lomeopatia tiene conto della funzione
difensiva dei sintomi e di conseguenza si evitano trattamenti
meramente sintomatici puntando alla riconquista di uno stato
di equilibrio pre-traumatico. Il cosiddetto aggravamento
omeopatico, consistente in una riedizione attuale della
malattia che aveva determinato la perturbazione dellomeostasi
del sistema, è del tutto simile al concetto di nevrosi
da transfert in psicoanalisi: una riedizione attuale, proiettata
nella relazione analista- analizzato della storia patologica
dellindividuo. I rimedi della zona pelvica-anale sono
gli stessi della zona orale: concetto simile alle equivalenze
sfinteriche sostenute dalla psicoanalisi, in particolare dalla
scuola micropsicoanalitica.
Entrambe hanno incontrato enormi resistenze per poter essere
se non accettate, almeno tollerate dal corpo sociale ed hanno
finito per affermarsi solo grazie allevidente efficacia.
Il fatto è che entrambe le discipline costringono lessere
umano ad occuparsi di fenomeni angosciosi legati alla percezione
della fenomenologia del vuoto.
Il grande pensatore ungherese Ervin Laszlo
5
scrive: Non vi è più un motivo valido per
considerare la materia come primaria e lo spazio come secondario.
È allo spazio - o meglio al mare di Dirac
del vuoto che pervade il cosmo che dovremmo riconoscere realtà
primaria...(Lo spazio-tempo) è un plenum
(...) che può creare forme ed onde. La luce e il suono
sono onde in movimento in questo campo energetico continuo.
6
Esponendo la sua concezione della vita Laszlo afferma: Sembra
che le interazioni con il vuoto quantistico non siano limitate
alle particelle elementari, ma possano interessare anche entità
macroscopiche come i sistemi viventi...fantasmi di torsione,
metastabili, generati dalle interazioni di torsione di spin,
possono persistere anche in assenza degli oggetti che li hanno
generati 7
E ancora: Lesistenza di questi fantasmi nel caso
di tessuti viventi è stata confermata dagli esperimenti
di Vladimir Poponin e del suo gruppo dellIstituto di Fisica
Biochimica dellAccademia russa delle Scienze. Poponin,
che ha successivamente ripetuto lesperimento presso lHeartmath
Institute degli Stati Uniti, ha posto un campione di DNA in
una camera a temperatura controllata e lo ha sottoposto ad un
raggio laser. Ha constatato che il campo elettromagnetico circostante
la camera mostra una struttura specifica, pressappoco come atteso.
Ma ha constatato che questa struttura persiste a lungo dopo
che il DNA in questione è stato rimosso dalla camera
irradiata dal laser. Limpronta del DNA nel campo continua
ad essere presente quando il DNA non cè più.
*
Una persona che disponga delle sue capacità discriminative
troverebbe a questo punto per lo meno difficoltà a continuare
a sostenere che Lomeopatia non è una scienza
perché nei suoi granuli non cè niente!
o che La psicoanalisi e la micropsicoanalisi non sono
una scienza: come possono curare le parole ?.
Il fatto è che, e gli psicoanalisti ben lo sanno, esiste
il meccanismo dellisolamento
8
, che, a quanto pare, va diventando endemico.
Per parte mia ritengo che il futuro della ricerca nelle scienze
psicologiche e nelle neuroscienze sarà caratterizzato
dallo studio delle informazioni e dei supporti di memorizzazione
(non intendo certo riferirmi al solo supporto cellulare dellencefalo).
Già Freud, come ho messo in evidenza in altro lavoro,
9
aveva prefigurato, nei suoi studi sulla fissazione, un modello
cibernetico della mente, interpretando la fissazione come un
difetto di trascrizione di informazioni nel corso delle varie
tappe evolutive della mente umana.
Tutti coloro che utilizzano un computer sanno che cè
un decadimento incessante della qualità delle informazioni
memorizzate: una parte dei dati si corrompe, oppure
vengono meno i links che permettono alla Unità Centrale
del Computer di raggiungere le celle in cui sono allocati i
dati; si creano, cioè, delle microzone, isolate dal contesto
generale, o codificate in una lingua irriconoscibile, che determinano
degli eventi perturbativi nella libera circolazione delle informazioni.
Nellessere umano, mediante la psicoanalisi, se vogliamo
essere un po prosaici, si individuano progressivamente
gli equivalenti di questi nuclei aberranti, se ne estraggono
le informazioni e le energie incapsulate (affetto), si ristabiliscono
legami coerenti tra dati memorizzati e CPU (Io).
Certo il paragone tra psicoanalisi e Norton Utilities
10
non piacerà troppo a coloro che hanno trasformato la
disciplina in una ricerca filosofica-estetico-intellettuale,
ma certamente è il più vicino alla realtà
delle cose.
Written by: Quirino
Zangrilli © Copyright
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NOTE:
1
Barbara Colonna, Dizionario etimologico della lingua italiana,
Newton & Compton, Genova, 1997. back
2
Dizionario di psicoanalisi dellAmerican Psychoanalytic
Association, Sperling & Kupfer, 1993. back
3
http://www.ijpa.org/sandelloct00.htm
(132 Kb) back
4
Appunti sulle resistenze, Notiziario dell Istituto Italiano
di Micropsicoanalisi, n° 4, Ed. Q. Zangrilli. back
5
President of International Society for the Systems Sciences
(ISSS). back
President of The Club of Budapest.
Founder/Director of The General Evolution Research Group Science.
Director of International University of Peace of Berlin.
Administrator of the Universit» Interdisciplinaire de
Paris (UIP). Chairman of International Advisory Board, Auroville
Foundation.
Adviser Director-General of UNESCO.
Adviser International Yehudi Menuhin Foundation.
Fellow The World Academy of Arts and Scie nce.
Associate Member The Club of Rome. back
6
Ervin Laszlo, Nuovi concetti di materia, vita e mente, Pluriuniverso,
anno I,n° 5 dicembre 1996.
Consulta anche: http://pconf.terminal.cz/participants/laszlo.html.
back
7
Ervin Laszlo, op. cit. back
8
Isolamento: meccanismo di difesa, tipico soprattutto della nevrosi
ossessiva, che consiste nellisolare un pensiero o un comportamento
in modo che siano rotte le connessioni con altri pensieri o
con il resto dellesistenza del soggetto stesso. (Laplanche
e Pontalis, Enciclopedia della Psicoanalisi, Laterza, 1968).
back
9
La rimozione, Atlante di Psicoanalisi, Scienza e Psicoanalisi,
Zangrilli-Fornari.
(http://www.psicoanalisi.it/psicoanalisi/atlante/voci/rimozione_atla.htm
). back
10
Le Norton Utilities costituiscono il più famoso pacchetto
software per la riparazione dei supporti di memorizzazione informatica.
back
*
- Gariaev P.P., > Chudin V.I., Komissarov G.G., Berezin A.A.,
Vasiliev A.A., 1991, Holographic > Associative Memory of Biological
Systems, Proceedings SPIE - The International > Society for
Optical Engineering. Optical Memory and Neural Networks. v.
1621, > p.280- 291. USA.
- Gariaev P.P., "Wave based genome", Ed. Obsh. > In Russian
(1994)
- P.P. Gariaev, K.V. Grigor'ev, A.A. Vasil'ev, V.P. Poponin
and V.A. Shcheglov. Investigation of the Fluctuation Dynamics
of DNA Solutions by Laser Correlation Spectroscopy. Bulletin
of the Lebedev Physics Institute, n. 11-12, p. 23-30 (1992).
- P.P. Gariaev and V.P. Poponin. Vacuum DNA phantom effect in
vitro and its possible rational explanation. Nanobiology 1995
(in press). back
Una lettera del Dott.
Peter Gariaev
In data 22 agosto 2002, il Direttore
editoriale di "Scienza e Psicoanalisi", ha ricevuto
questa lettera di precisazione da parte del Dott. Gariaev che
volentieri pubblichiamo:
Dear Sirs!
About the detection of the "DNA
Phantom effect".
Peter Gariaev has seen the
effect for the first time in 1985, when he worked with correlation
spectroscopy of DNA, ribosomes and collagen in the Institute
of physics/techniques problems Acad. Sci. of the USSR.
However, to publish it, was possible only in 1991 (Gariaev P.P.,
Chudin V.I., Komissarov G.G., Berezin A.A., Vasiliev A.A., 1991,
Holographic Associative Memory of Biological Systems, Proceedings
SPIE - The International Society for Optical Engineering. Optical
Memory and Neural Networks. v.1621, p.280- 291. USA.), and then
in (Gariaev P.P., "Wave based genome", Ed. Obsh. Plza,
279p. In Russian (1994)), where the biggest chapter of the book
is devoted to this effect.
In 1995 Poponin has received an invitation in USA and has offered,
as continuation of the joint work with Peter Gariaev in the
Lebedev Physical Institute of the Russian Academy of Sciences,
again jointly to publish an article about the DNA phantom effect
in USA. Peter Gariaev agreed and gave him the diagrams and the
description of the method. Then an article "of Poponin"
with the data of Peter Gariaev appeared in the internet 1995,
but without his participation.
In this article Poponin refers to the joint publication (Gariaev,
K.V. Grigor'ev, A.A. Vasil'ev, V.P. Poponin and V.A. Shcheglov.
Investigation of the Fluctuation Dynamics of DNA Solutions by
Laser Correlation Spectroscopy. Bulletin of the Lebedev Physics
Institute, n. 11-12, p. 23-30 (1992))
But this paper is ONLY about the DNA fluctuation dynamics, investigated
by a method with laser correlation spectroscopy, and there is
no relation to the DNA phantom effect.
With best regards
Peter Gariaev, Ph.D.