Il mio interesse di studio per
lomeopatia deriva da un naturale percorso epistemologico che,
partendo dagli studi di medicina, verificandone la limitatezza derivante
dal loro indirizzo fondamentalmente organicistico, fermo ad una concezione
newtoniana delluomo come macchina, mi ha condotto alla formazione
in micropsicoanalisi che ha comportato uno studio ventennale del dato
psichico, conscio preconscio ed inconscio.
Tale esercizio intellettuale ha progressivamente modificato limpostazione
cartesiana che avevo strutturato nelle aule universitarie e mi ha spinto
ad occuparmi di vari campi di studio in cui, per utilizzare una terminologia
propria della fisica quantistica, loggetto cede il passo allevento.
La volgarizzazione scientifica ci ha talmente abituato allidea
che scienza è uguale a misura che molti ignorano un concetto
fondamentale della fisica applicata ai fenomeni che si svolgono nel
dominio atomico e nucleare, il principio di indeterminazione di Werner
Heisemberg, secondo il quale la misura precisa di una grandezza ingenera
incertezza nella misura di altre osservabili.
In ragione di un meccanismo di difesa universale veramente diabolico,
definito come isolamento 1
, nella mente di uomini, anche notevolmente intelligenti, alcune nozioni
ed informazioni, si incistano e non si integrano con il sistema di conoscenze
che si utilizza per intereagire con il reale: è per questa ragione
per cui molti si oppongono alla psicoanalisi poiché è
una scienza sine materia, allo stesso modo con cui si oppongono allomeopatia.
Però allo stesso tempo continuano ad utilizzare computer mossi
da software senza peso, per ora inscritti in supporti hardware magnetici
ma domani codificati da quanti fotonici con massa = 0 a riposo. Mentre
nei computer attuali si sfrutta la fisica classica, codificando i bit
per mezzo d'interruttori chiusi o aperti, nei calcolatori quantistici
l'informazione verrà immagazzinata usando le due diverse polarizzazioni
della luce o due diversi stati elettronici di un atomo. Non stiamo parlando
di ipotesi fantasiose ma di esperienze già realizzate in numerosi
laboratori: alcuni ricercatori della University of Michigan, solo per
fare un esempio, hanno inscritto informazioni semplicemente servendosi
di variazioni di stato della materia, senza il bisogno di un supporto
aggiuntivo. In altri termini determinate informazioni possono continuare
ad essere inscritte su un supporto, anche in assenza del mezzo che le
ha inscritte. Tale assunto è stato confermato, per altri versi,
dagli esperimenti di Vladimir Poponin e del suo gruppo dellIstituto
di Fisica Biochimica dellAccademia russa delle Scienze. Poponin,
che ha successivamente ripetuto lesperimento presso lHeartmath
Institute degli Stati Uniti, ha posto un campione di DNA in una camera
a temperatura controllata e lo ha sottoposto ad un raggio laser. Ha
constatato che il campo elettromagnetico circostante la camera mostra
una struttura specifica, pressappoco come atteso. Ma ha constatato che
questa struttura persiste a lungo dopo che il DNA in questione è
stato rimosso dalla camera irradiata dal laser. Limpronta del
DNA nel campo continua ad essere presente quando il DNA non cè
più 2 .
Ciò nonostante, la principale critica che si fa allomeopatia
è che ad alte diluizioni, superando il numero di Avogadro, non
vi sarebbe più traccia materiale del rimedio impiegato. Gli omeopati
sanno bene, peraltro, che i granuli venuti in contatto con le sostanze
di base nel corso delle successive diluizioni e dinamizzazioni, si impregnano
di informazioni che attivano nellorganismo risposte ben codificate,
anche se, almeno per il momento, non abbiamo una spiegazione soddisfacente
del fenomeno.
Lomeopatia, nel suo percorso di edificazione, e nella sua concezione
dellessere umano presenta analogie sorprendenti con la psicoanalisi.
Entrambi i suoi padri fondatori, Hahnemann e Freud, partirono dallosservazione
reiterata, libera da pregiudizi, dei fenomeni per poi giungere alle
ipotesi teoriche. Entrambe le discipline si fondano sulla sperimentazione
umana e non su modelli biologici diversi da cui dedurre per analogia
meccanismi umani.
Come la psicoanalisi, lomeopatia tiene conto della funzione difensiva
dei sintomi e di conseguenza si evitano trattamenti meramente sintomatici
puntando alla riconquista di uno stato di equilibrio pre-traumatico.
Non solo: lomeopatia ha messo ampiamente in luce i pericoli insiti
nei trattamenti soppressivi, ad esempio mediante cortisonici, delle
eruzioni cutanee, affermando e dimostrando che queste sono solo la spia
di un alterato equilibrio interno, spesso un tentativo di espulsione
tossinica, determinato da noxae di varia natura, affermando così,
come sul versante psichico è stato dimostrato dalla psicoanalisi,
che il sintomo attuale è in primo luogo la punta delliceberg
della malattia sistemica ed un tentativo di riconquistare un equilibrio
perturbato dallinsulto traumatico. Con la stessa prudenza dellomeopata
lo psicoanalista ed il micropsicoanalista non toccano mai la manifestazione
sintomatica, puntando ad una ricostruzione, per quanto possibile, fisiologica
del terreno.
Uno dei caposaldi dellomeopatia è inoltre quello della
variabilità individuale: la stessa noxa patogena genera effetti
diversi in individui con costituzioni e terreno diverso, un concetto
molto simile a quello di vissuto utilizzato in psicoanalisi,
per il quale lo stesso avvenimento può indurre conseguenze altamente
traumatiche in un soggetto e lasciare assolutamente indenne un altro
soggetto.
Il cosiddetto aggravamento omeopatico, consistente in una
riedizione attuale della malattia che aveva determinato la perturbazione
dellomeostasi del sistema, è del tutto simile al concetto
di nevrosi da transfert in psicoanalisi: una riedizione attuale, proiettata
nella relazione analista- analizzato della storia patologica dellindividuo.
Possiamo interpretare il fenomeno dellaggravamento omeopatico
come una sorta di riedizione attenuata dei processi patologici sedimentati
nella memoria biologica dellorganismo; parimenti, durante il trattamento
psicoanalitico, vengono ripercorsi a ritroso tutti i momenti traumatici
di cui linconscio ha raccolto una traccia mnestica fino allespulsione
dellaffetto (energia psichica) incistato.
Spesso in omeopatia i rimedi della zona pelvica-anale sono gli stessi
della zona orale: concetto simile alle equivalenze sfinteriche sostenute
dalla psicoanalisi, in particolare dalla scuola micropsicoanalitica.
Entrambe le discipline hanno incontrato enormi resistenze per poter
essere se non accettate, almeno tollerate dal corpo sociale ed hanno
finito per affermarsi solo grazie allevidente efficacia.
Una delle nozioni che accomuna le due discipline è infine quella
di terreno, tanto spesso contestata dai detrattori dellomeopatia.
Sul dizionario di Psicoanalisi e Micropsicoanalisi si legge la seguente
definizione di terreno: insieme dei fattori costituzionali, ereditati
o acquisiti, che intervengono nella comparsa e nellevoluzione
di uno stato sintomatico3
. Daltra parte lidea che i grandi traumi dellumanità
lasciassero tracce ben evidenti nella filogenesi psichica del genere
umano e delle modalità di reazione ben codificate, è sempre
stata presente nellopera di Freud fin dai primi scritti, per arrivare
ad essere esplicitata con chiarezza in Totem e tabù:
...non può essere sfuggito a nessuno che noi procediamo
comunque dallipotesi di una psiche collettiva nella quale i processi
psichici si compiono come nella vita psichica individuale. In particolare,
facciamo sopravvivere per molti millenni il senso di colpa causato da
unazione, e lo facciamo restare operante per generazioni e generazioni
che di questa azione non possono aver avuto nozione alcuna...Senza lipotesi
di una psiche collettiva, di una continuità della vita emotiva
degli uomini, che permetta di prescindere dalle interruzioni degli atti
psichici dovute alla transitorietà dellesistenza individule,
la psicologia dei popoli in generale non potrebbe sussistere.4
Ma questo è un lungo discorso che mi riprometto di trattare in
un prossimo contributo
NOTE:
- Isolamento: meccanismo di difesa, tipico soprattutto della nevrosi
ossessiva, che consiste nellĠisolare un pensiero o un comportamento
in modo che siano rotte le connessioni con altri pensieri o con il resto
dellĠesistenza del soggetto stesso. (Laplanche e Pontalis, Enciclopedia
della Psicoanalisi, Laterza, 1968).
- Ervin Laszlo, Nuovi concetti
di materia, vita e mente, Pluriuniverso, anno I,nĦ 5 dicembre 1996.
- Fanti, Codoni, Lysek, Dizionario
di psicoanalisi e micropsicoanalisi, Borla, Roma, 1984.
- Sigmund Freud, Totem e Tab,
1912-13, Opere, Boringhieri.
Voyez la version française...
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